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Mourinho: 'Ceo Berardi dice che resto? Questa è una sua intuizione, io non ho parlato con la società'
A che punto sono Dybala e Abraham?
“Vediamo domani, al 100% no. Se vogliono aiutare si. Vediamo la soluzione e cosa decidiamo. Tutti e tre insieme sono tre dubbi. Il terzo è Pellegrini. Tre insieme è troppo però tutti e tre disponibili per aiutare. Non so se saranno titolari o meno, ma possono aiutare”.
Si aspetta un Salisburgo differente? ”C’è un 1-0 per loro. Non lo so, è difficile da dire. Hanno un vantaggio ma minimo. Non mi sembra che per filosofia è una squadra che viene e pensa allo 0-0. Per filosofia sono una squadra che cerca di attaccare. Sarà simile all’andata con un destino diverso perché la prima gara la squadra che avuto le possibilità di vincere siamo stati noi e abbiamo perso. Vediamo se domani possiamo fare diversamente”.
Ieri Berardi ha detto che è sicuro che lei resterà.
“Non non ho parlato con il CEO su quel tema, è solo una sua intuizione”.
Quanto sarà importante centrare la Champions per il suo futuro? Questo traguardo è un elemento che potrà favorire la sua conferma?
“Il giorno prima della partita non voglio pensare al mio futuro. Voglio pensare al domani. E’ una partita non di campionato ma dentro o fuori e non voglio pensare al futuro. Il futuro è domani in questo caso. Non voglio parlare della mia situazione”.
Wijnaldum ha possibilità di partire dal 1’?
“Sta migliorando. Lo vediamo noi ogni giorno e lo avete visto nei 10 minuti col Verona. Posso dire che è un’opzione di vederlo dal 1’. Sta migliorando. Non ho visto negli occhi oggi perché non era il giorno per vederlo. Oggi era un allenamento di bassa intensità, di tattica. Sono sicuro che i ragazzi domani vogliono vincere la partita. Non ho dubbi che arriveremo con l’atteggiamento giusto. Anche perché questa squadra mi sorprende quando non lo ha. Di solito è una squadra che dà sempre il massimo nonostante le limitazioni. Domani chi sarà in campo al di là di chi non è al 100%. A questo livello sono sicuro che domani saranno occhi di ragazzi che vogliono fare bene”.
Volevo chiederle se voleva tornare sul discorso sui tifosi. Che ambiente si aspetta domani?
“L’altro giorno ho finito la conferenza a dire che mi scusavo perché non è il mio lavoro. Sono io che devo essere criticato. Domani mi aspetto la mia squadra con atteggiamento giusto ed è qui dove posso avere un’influenza positiva. Siamo abituati ad una curva calda. Siamo abituati ad una curva che ci ha dato tanto l’anno scorso principalmente in queste gare decisive come Bodo, Leicester e Vitesse. Hanno giocato con noi e se possono farlo di nuovo aiuta l’intensità della squadra. Sarà lo stadio che loro vogliono e che noi siamo capaci di fare. Una squadra aiuta col suo gioco ad un’atmosfera più positiva o critica. Quello che noi possiamo controllare siamo noi stessi. Abbiamo sempre definito la filosofia che la partita più importante è la prossima che si gioca. Come con la competizione. Non mi avete chiesto se è più importante il campionato o l’Europa League. La più importante è la competizione di domani. Lo stadio spera che capisca che diamo tutto quello che abbiamo da dare”.