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Mourinho dirige un'orchestra perfetta: la Roma si merita la semifinale, Zaniolo si prende gli applausi di Totti
PARTENZA SPRINT - Bastano 5 minuti per pareggiare il gol di svantaggio dell’andata, grazie a una zampata di Abraham che interrompe nel modo migliore il suo digiuno di tre partite senza reti. Ne bastano 23’ per portarsi sul 2-0 che garantisce la qualificazione, dopo il pallonetto di Zaniolo che conclude un’azione spettacolare tutta di prima, avviata da Cristante, proseguita da Abraham e finalizzata da Pellegrini con l’assist per il ritrovato titolare di Mourinho. E ne bastano 29’ per mettere in cassaforte l’ingresso in semifinale, ancora per merito di Zaniolo che non segnava dal 23 gennaio contro l’Empoli, bravo a perfezionare con un tocco sotto la fuga in contropiede di Zalewski.
ROMA PERFETTA - Basterebbe questo per comprendere i meriti della Roma, ma non per spiegare il primo tempo perfetto della squadra di Mourinho talmente imprendibile da impedire ai norvegesi del Bodo di commettere almeno un fallo. Mai vista una Roma così concentrata, così cattiva e così continua nel ritmo, con l’unico paradossale difetto di non segnare ancora di più, perché all’intervallo i gol dei giallorossi potevano essere il doppio, almeno sei come quelli incassati in quella prima disastrosa trasferta in Norvegia nella fase a gironi. Abraham, punta avanzata, è bravo a impegnare più volte il portiere avversario, il migliore dei suoi, ai quali fa persino i complimenti, mentre in altre due occasioni sono Zaniolo e Mkhitaryan a sfiorare il gol.
NESSUN RISCHIO - Rui Patricio fa lo spettatore perché deve intervenire soltanto una volta per bloccare senza problemi una conclusione di Vetlesen. E’ il classico lampo nel buio, perché davanti a lui Mancini, il rientrante Smalling e Ibanez non concedono la minima occasione a Solbakken e compagni. Rischi zero, quindi, anche dopo il 3-0 perché la Roma diverte e si diverte, trascinata in mezzo al campo dalla coppia italiana Cristante-Pellegrini che fa decollare Karsdorp a destra e Zaleski a sinistra, pronti a pungere alle spalle di Zaniolo, folletto imprendibile che vola sulla fascia sovrapponendosi spesso a Mkhitaryan e allo stesso Abraham.
TRIS ZANIOLO - L’intervallo non frena la voglia matta della Roma in generale e di Zaniolo in particolare che riprendono a giocare nella ripresa come se fossero ancora sullo 0-0. E non a caso è di nuovo Zaniolo a infiammare l’Olimpico con il controllo di testa e il gran sinistro all’incrocio che vale il 4-0 con il suo tris da applausi. In pratica c’è ancora tutto il secondo tempo da giocare, con la possibile reazione dei norvegesi, ma la Roma ha il grande merito di non abbassare la tensione. Gli avversari capiscono che non è serata e visto che il 4-0 è a prova di sorprese, Mourinho pensa giustamente al campionato, perché a Pasquetta ci sarà la sfida contro il Napoli, per mettere pressione alla Juventus. E così Zaniolo è il primo a inaugurare la serie delle sostituzioni, ciliegina sulla torta per una serata di festa che vale doppio. Per la Roma e per l’Italia.
IL TABELLINO
Roma-Bodo 4-0 (primo tempo 3-0)
Reti: 5' Abraham, 23', 29' e 49' Zaniolo
Assist: 5’ Zaniolo, 23’ Pellegrini, 29’ Zalewski, 49’ Cristante
Ammoniti: Mancini
ROMA: Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibañez; Karsdorp, Cristante, Mkhitaryan, Pellegrini, Zalewski; Zaniolo (60' Felix), Abraham. All.: Mourinho.
BODØ/GLIMT: Haikin; Sampsted, Moe (61' Larsen), Høibråten, Wembangomo; Vetlesen, Hagen, Saltnes; Koomson, Espejord (61' Boniface), Solbakken. All.: Knutsen (squalificato, in panchina il vice Kalvenes)
Arbitro: Sánchez Martinez