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Roma, Mourinho: 'Non sono cambiato. E sugli infortunati...'
Che partita sarà?
"Come minimo ci dobbiamo dare la possibilità di arrivare primi e vincere. Sappiamo che non è facile, per me il CSKA è meglio del punto che ha. Anche contro di noi il risultato non era vero, la partita è stata difficile e sicuramente anche oggi sarà così ma cercheremo di vincere".
Il risultato di domani può influire fino alla fine della stagione? Quale sono le vostre ambizioni in Conference League? "Il risultato di domani no perché siamo già qualificati. Ovviamente decide il primo posto, noi vogliamo continuare a giocare questa competizione, ma domani possiamo definire solo primo o secondo posto. Ora la Conference avrà 8 squadre che scenderanno dall'Europa League, bisogna aspettare però non possiamo nascondere che vogliamo andare il più avanti possibile".
Dopo la sconfitta dell'Inter ha detto che la Roma era limitata dal punto di vista dei giocatori, domani non sarà tanto diverso. Che squadra vedremo?
"Abbiamo lasciato fuori tutti i giocatori che erano infortunati, non abbiamo recuperato nessuno per questa partita. Lasceremo anche qualcun altro fuori perché abbiamo tante partite e tanti giocatori con problemi e non possiamo rischiare con tutti. Giocheremo con la squadra più forte possibile. Avremo una struttura con 4-5 giocatori che giocano sempre. L'obiettivo non cambia: rispettiamo il Cska, ma vogliamo vincere".
Quanto è cambiato dalla prima coppa vinta?
"Non sono cambiato tanto, sono tanti anni che alleno ma ho la stessa passione, magari sono più tranquillo ed esperto per gestire i vari momenti della stagione. Nel 2004 avevo il sogno di vincere la Champions League, ora sogno di vincere la Conference League. Sono due competizioni diverse, ma questa è la competizione in cui siamo e vedremo se sarà possibile vincerla. Vincere la prima edizione sarebbe storico".
Cosa le ha dato l'essere in contatto con calciatori bulgari?
"La generazione degli anni '80 e '90 ' l'età d'oro del calcio bulgaro. Il portogallo venne invaso dai calciatori di qualità bulgari che erano anche grandi persone. Ogni volta che vengo in Bulgari mi sembra di essere tornato a casa di amici. Domani, però non ci saranno amici, dobbiamo vincere".