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    Mourinho vuole restare a Roma, ma i Friedkin hanno forti dubbi: le alternative

    Mourinho vuole restare a Roma, ma i Friedkin hanno forti dubbi: le alternative

    • Francesco Balzani
    E Mou? Per dirlo un po’ alla romana. Le parole rilasciate ieri da Mourinho al Tg1 aprono di nuovo il dibattito sul rinnovo del tecnico portoghese che lascia aperta la porta alla permanenza nella capitale nonostante la scadenza a giugno. “Ho parlato coi Friedkin, ma non del rinnovo. Non so ancora se resto”, il suo commento. Ma come stanno veramente le cose? Mourinho non ne ha parlato, ma è più che disposto ad ascoltare una eventuale proposta dei proprietari americani. L’Arabia Saudita lo tenta eccome, ma i dubbi sulla competitività del campionato saudita restano. E a Roma lo Special One si trova bene. Ha trovato una tifoseria che lo idolatra, una squadra che (con tanti difetti) crede in lui e una buona qualità di vita. Basta per proseguire il matrimonio? Certo che no. 

    I DUBBI - Serve anche la voglia dei Friedkin di avere ancora Mourinho in panchina e di accontentarlo su alcuni aspetti rimasti in sospeso: la presenza di un dirigente importante al suo fianco, un mercato meno improvvisato e il supporto nelle battaglie mediatiche. L’ingaggio non sarebbe un problema, quello attuale basta e avanza. Insomma la voglia di restare a determinate condizioni c’è ancora. Dall’altra parte, e quindi lato Friedkin, però c’è parecchio freddo. Che non è gelo, ma quasi. Come ha ribadito lo stesso Mou nessuno gli ha parlato di rinnovo, in attesa probabilmente di vedere come andranno anche i risultati sportivi da qui a metà stagione. La società conserva dei dubbi su un matrimonio che ha vissuto delle piccoli crepe nell’ultimo periodo. Va pure detto che la Roma ha giocato due finali europee e che lo stadio Olimpico è sold-out anche nei giorni di sosta. E tutto questo si deve principalmente proprio a Mourinho. Da qui a gennaio verrà presa una decisione sul futuro della panchina. In caso di addio del portoghese si prospettano due vie principali: investire su Thiago Motta o affidare la Roma a un altro capopopolo come Antonio Conte. Ma anche in questo caso servirebbero garanzie sul mercato. E i limiti del Fair Play finanziario non permettono grandi promesse. 

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