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    Mourinho alla Roma: Friedkin da applausi, ma José ha voglia di farsi odiare come all'Inter o si è sgonfiato?

    Mourinho alla Roma: Friedkin da applausi, ma José ha voglia di farsi odiare come all'Inter o si è sgonfiato?

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    Dobbiamo riconoscere ai Friedkin la capacità di saperci stupire. Dopo lunghi mesi di silenzi, che avevano sollevato perplessità tra gli osservatori e timori tra i tifosi della Roma, hanno dimostrato di avere le idee chiare, anzi chiarissime, e una grande capacità di azione. La città teme che non facciamo sul serio? Allora prendiamo Mourinho, uno degli allenatori più vincenti e celebrati del mondo. Chi può avere più dubbi su di noi dopo un arrivo del genere? Dal punto di vista mediatico si tratta di un colpo straordinario, quasi geniale, e l’esito si è subito visto: i sostenitori giallorossi sono già in fermento.

    Ci ha favorevolmente colpito il modo in cui i Friedkin hanno gestito una situazione così complicata, perché ne sono usciti con eleganza (oltre che con Mourinho). Ieri hanno convocato Fonseca e gli hanno anticipato che nella prossima stagione non sarebbe stato l’allenatore della Roma, quindi hanno comunicato al mondo l’interruzione del rapporto con il tecnico attuale, infine hanno annunciato l’ingaggio di José. Un percorso lineare, chiaro, corretto. In un mondo come quello del calcio, nel quale i dirigenti riescono a scatenare il caos anche quando sembra impossibile riuscirci, gli americani sono stati bravissimi a muoversi in una vicenda terribilmente spinosa. Da applausi.

    Abbiamo qualche dubbio in più sul fatto che Mourinho sia ancora un allenatore top. Le sue ultime avventure sono state negative, sia allo United che (soprattutto) al Tottenham. Ma non è solo un problema di risultati e di trofei. Il fatto è che Mou sembra essersi sgonfiato: non ha più l’aggressività, la voglia di provocare, la smania di polemizzare che aveva ai tempi dell’Inter. Era quello, in fondo, che lo rendeva speciale: la straordinaria capacità di creare un clima da guerriglia in ogni situazione, convincendo la sua truppa che aveva tutti contro e doveva travolgere qualsiasi avversario perché chiunque ce l’aveva con l’Inter. I rivali non lo sopportavano, o addirittura lo odiavano, e lui su questo costruiva i suoi trionfi.

    Ora Mourinho non è più - o quanto meno non sembra - in questo modo, duro e cattivo, attaccabrighe e motivatore estremo. Pare quasi diventato normale. Ma alla Roma serve il Mou speciale.

    @steagresti

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