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Raccomandato a chi? Mount fa 100 col Chelsea, soffiato il posto ad Havertz
IL PARAGONE CON LAMPARD E L’ETICHETTA DI ‘RACCOMANDATO’ - Mason Tony Mount nasce a Portsmouth, una piccola città della costa meridionale dell’Inghilterra, il 10 gennaio 1999, ma già all’età di 6 anni entra nell’Academy del Chelsea. Il suo ruolo è lo stesso da sempre: centrocampista offensivo box-to-box, come amano dire gli inglesi. Con l’Academy dei Blues alza una FA Youth League da capitano, prima di passare in prestito prima al Vitesse, poi al Derby County. Lì trova Frank Lampard, che diventa quasi un padre per lui e, dopo un’ottima stagione (11 gol e 6 assist), se lo porta dietro al Chelsea. Mount diventa l’uomo simbolo della ricostruzione e Lampard gli ritaglia un ruolo da protagonista. Con il numero 19 sulle spalle, termina la sua prima stagione nel calcio d’élite con 8 gol e 6 assist in 53 presenze. Il rapporto che lo lega al suo idolo-mentore scatena non solo inevitabili paragoni fra i due, nonostante abbiano caratteristiche diverse, ma anche voci maligne che lo etichettano come “raccomandato”.
LA CONSACRAZIONE CON TUCHEL - L’esplosione definitiva arriva con Tuchel in panchina, non prima di aver indossato per la prima volta la fascia da capitano in una delle ultime partite di Lampard, contro il Luton Town in FA Cup. Molti pensavano che l’allenatore tedesco l’avrebbe accantonato per rispolverare i più talentuosi Ziyech e Havertz, pagati a peso d’oro in estate dalla società. Invece Mount diventa sempre più importante. Nel nuovo 3-4-2-1 inizia a giocare nei due dietro la punta, dove ha il compito di fare da collante fra centrocampo e attacco. Spesso si abbassa o si apre per prendere palla e impostare con precisione (in questa stagione ha completato l’87% dei passaggi tentati). Altre volte si butta in profondità. Altre ancora si nasconde per poi riapparire fra le linee avversarie, riceve e combina sempre qualcosa. Quando invece la palla ce l’hanno gli altri ripiega generosamente e dà una mano in difesa.
NELL'ELITE DEL CALCIO EUROPEO - Da quando c’è Tuchel, Mount è il miglior realizzatore della squadra (5 gol). Il 7 aprile è arrivata anche la sua prima rete in Champions contro il Porto, peraltro piuttosto pregevole, e ieri la sua centesima presenza con la sua squadra del cuore. Può ancora migliorare tanto, soprattutto nell’incisività delle sue giocate e nella lucidità delle sue scelte, ma l’età è dalla sua parte. Ora tutti i dubbi sul suo conto sono svaniti: se le premesse sono queste, Mason Mount può davvero diventare uno dei centrocampisti più forti d’Europa ed una leggenda del suo club, proprio come il suo idolo, magari un giorno con indosso la sua numero 8 blu.