
Pellegrini miglior mezzala sinistra del momento: cosa è cambiato con De Rossi e le indicazioni per Spalletti
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PELLEGRINI CON MOU - Pesco da un Roma-Frosinone giusto per. Oltre a Mourinho in tuta nell’area tecnica, si nota subito la struttura di riferimento della squadra: un 3-4-2-1 che può mutare in 3-5-2 o 3-4-1-2. Libertà al terzetto d’attacco ma anche un certo “isolamento”. I laterali di centrocampo Karsdorp e Spinazzola, chiamiamoli per comodità quinti, fanno quello che possono per accompagnare la manovra d’attacco, ma sono pur sempre dei terzini “aumentati”. Gente che lavora sui binari.

In tutto ciò si direbbe che Pellegrini e Dybala formino con Lukaku una sorta di tridente, proprio come succede adesso con De Rossi. Ma questa è solo apparenza. La realtà è che De Rossi ha mantenuto questo terzetto inserendo tuttavia un altro attaccante. Cambiando il modulo di conseguenza. Ha riacciuffato per la cresta El Shaarawy che, nei panni di Sonic the Hedgehog, si è andato a mettere a sinistra nel tridente, quindi spostando in avanti da quella parte anche la funzione di fissatore esercitata prima dal quinto. In catena col solo Spinazzola nell’epoca Mourinho (vedi immagine sopra), Pellegrini aveva meno spazio e più uomini potenzialmente addosso. Spesso, tra l’altro, Spinazzola impegnava solo l’esterno d’attacco avversario (nel caso sopra Soulé), e non il terzino (Oyono), che dunque rimaneva “in orbita Pellegrini”.

PELLEGRINI CON DDR: VISTA SPALLETTI - Ecco qui sopra invece il Pellegrini di De Rossi, pochi istanti prima della grande giocata contro il Monza. Questo è un Pellegrini con vista Spalletti: mezzala sinistra nel 4-3-3. La situazione selezionata è volutamente simile a quella affrontata nella sezione precedente. C’è Lukaku che fa il pivot, c’è Dybala sul centrodestra e Pellegrini sul centrosinistra. Muta però l’ambiente tattico attorno a questo terzetto. Infatti c’è un El Shaarawy in più a formare un tridente asimmetrico con Dybala e il centravanti belga, un El Shaarawy che è dentro al campo e impegna il terzino-quinto Birindelli. Lo spazio conseguente per Pellegrini è di gran lunga più interessante, non è più quello che aveva prima col solo Spinazzola quinto. Questo spazio “nuovo” è il presupposto della giocata successiva. Non a caso vediamo anche Colpani che cerca disperatamente di andare ad aiutare proprio Birindelli sul lato debole.

PRIMA DEL GOL DELLA SETTIMANA - È il gol della settimana realizzato contro il Sassuolo può dirci qualcosa in questo senso? È una conferma tattica o è solo un bel tiro dalla distanza? Basta riavvolgere il nastro ancora un pochino indietro nel tempo per apprezzare ancora questo “gioco di coppia” tra El Shaarawy e Pellegrini. Poteva un quinto di Mourinho “spingere” la difesa del Sassuolo tutta quanta in questo modo? Nel modo di El Shaarawy nell’immagine qui sopra intendo. No perché lo Spinazzola di Mou non era certo il Dimarco di Inzaghi, intanto. Non così sciolto tatticamente, in questo senso. Lavorava molto più sul binario in ampiezza. Invece qui El Shaarawy è proprio bello dentro, e spinge in là la linea con la sua minaccia generando indirettamente spazio per la mezzala, cioè Pellegrini.

Eccolo lo spazio per ricevere e determinare. In questo caso è tra l’esterno alto del tridente del Sassuolo (Defrel), la mezzala (Racic) e il terzino in ritardo (Pedersen). La funzione di El Shaarawy non va intesa se non insieme a quella di Pellegrini e viceversa.

Una speranza in più per l’Italia, che a sinistra può schierare un Chiesa o uno Zaccagni (o al limite un domani lo stesso Faraone), affiancati e supportati dalla miglior mezzala sinistra del momento.