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    Stramaccioni: 'Mourinho un mito, non ho paura'. E spunta Balotelli... VIDEO

    Stramaccioni: 'Mourinho un mito, non ho paura'. E spunta Balotelli... VIDEO

    Felice, concentrato, sicuro di sé. Andrea Stramaccioni si presenta alla stampa come tecnico dell'Inter, dimostrando carattere e autorità, che non sfocia in spavalderia: "E' un bellissimo sogno, sono le emozioni che solo lo sport e il calcio ti possono dare. E' vero, arrivo da un successo importante nella Next Generation Series, ma Il settore giovanile dell'Inter è di primissimo livello, io ci ho messo la faccia solo negli ultimi sei mesi. Il presidente Moratti mi ha regalato un sogno. Farò di tutto per onorare al meglio la sua scelta. La distanza metrica dallo spogliaoio della Primavera e della prima squadra è poca - ride - a parte le battute, è un mondo tutto nuovo. Oggi ho avuto a che fare conuno spogliatoio di grande professionilità, di spessore. E' stato subito facile comunicare con loro. Paura? No, sono solo molto concentrato. Da ieri la mia testa è iniziata a girare sul lavoro sul campo. Lo spazio ai giovani? E' un discorso delicato, i nostri giovani hanno talento e prospettiva, gestiremo insieme al presidente e alla società cosa fare. Ogni giocatore ha il suo percorso, c'è rischio di bruciare qualcuno. Se Moratti ha deciso di darmi una possibilità è solo per quello che ha visto in questi mesi. Ho la certezza di quello che so fare. L'entusiasmo è a mille, non ho paura di bruciarmi. So che alleno giocatori diversi dalla Primavera, ma ho l'appoggio della società, di tutti, devo solo mettere in campo quello che è il mio lavoro. Io sono l'ultimo arrivato, sono lontano anni luce a Mourinho, che è un grandissimo allenatore. Mourinho per me è un mito, ma io non penso a quello che ha fatto lui qua, penso a fare il mio lavoro umilmente. Il presidente mi ha chiesto di portare entusiasmo, la voglia di lottare per la maglia e la passione".

    A un certo della presentazione irrompe in conferenza stampa Mario Balotelli, arrivato ad Appiano per salutare gli ex compagni. Stramaccioni saluta, scherza e poi riparte: "E' presto per fare un progetto a lungo termine, dobbiamo pensare a Inter-Genoa, alla prossima partita. Non facciamo tabelle, programmi. Io non insegno a nessuno, preferisco usare il termine trasmettere. Io a questi giocatori non devo insegnare nulla, devo solo trasmettere le mie idee. Io voglio entrare in campo per essere padrone della partita, per fare sempre risultato. La Primavera non è la prima squadra, qui ci sono giocatori con caratteristiche definite, sta me ottenere il massimo da loro. Predestinato? No, mi sento fortunato. Predestinato è un termine impegnativo. Io credo che un allenatore giovane deve "rubare" il mestiere agli altri allenatori. A Roma avevo come modello Spalletti. Io e lui tra l'altro abbiamo preso entrambi 7 gol in Inghilterra - ride - (Spalletti in un Manchester United-Roma di Champions League e Stramaccioni in un Inter-Tottenham, esordio nella Next Generation Series ndr). Ancora non riesco però a giocare come lui. Per me il concetto di giovane non è solo un concetto anagrafico, essere giovane vuol dire avere la voglia di esprimere quella rabbia per il bene dell'Inter. Il passato dell'Inter? Preferisco non parlarne, per Sneijder non c'è nessuna ricetta per recuperarlo, lui è un grande giocatore, se sta bene fa la differenza. Una dedica? All'Inter, alla società, mi hanno dato fiducia. Ho ricevuto tanti messaggi, mi ha fatto piacere molto quello di Bruno Conti che ha sempre creduto in me e mi aveva voluto nel vivaio della Roma".

     

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