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    Morosini da tifoso: 'Tornerò all'Inter'

    Morosini da tifoso: 'Tornerò all'Inter'

    Suning punta sui giovani talenti italiani per il futuro dell'Inter. Dopo aver prenotato per la prossima stagione l'attaccante Caprari, il ds Ausilio è al lavoro per fare altrettanto con altri due elementi del Pescara: il difensore Vitturini e il centrocampista Verre. Senza dimenticare i grandi obiettivi, dal portiere Perin del Genoa a uno tra Berardi (Sassuolo) e Bernardeschi (Fiorentina) in avanti. Oltre al terzino Conti (Atalanta) e al centrocampista Mazzitelli (Sassuolo). 

    IL MORO - In Serie B occhi su Leonardo Morosini del Brescia. Che, dopo il gol segnato sabato contro il Frosinone, ha dichiarato in un'intervista al Corriere dello Sport: "Sono contento di essere rimasto qui perché per me il Brescia è una seconda famiglia, compresi gli anni nelle giovanili sono qui da 8 stagioni e mi trovo alla grande. Ho sentito anch'io le voci di mercato sull'Inter, ma non ho mai avuto l’intenzione di andarmene. Tifo per l'Inter da quando sono bambino, ho giocato nel settore giovanile fino ai Giovanissimi Nazionali e ho fatto il raccattapalle a San Siro dagli anni di Mancini fino a quello del triplete con Mourinho. Come potete capire, sono molto legato ai colori nerazzurri. L'emozione più difficile da dimenticare è stata Inter-Sampdoria 3-2 (9 gennaio 2005, ndr) con la rimonta negli ultimi 6 minuti firmata da Martins, Vieri e dal Chino Recoba. Per un bambino di 9 anni è stato un qualcosa di favoloso vedere la propria squadra passare dallo 0-2 al 3-2. Potrei citarvi tanti altri episodi perché con l’arrivo di Mancini l’Inter è tornata a togliersi soddisfazioni. Mi sono fatto fare l’autografo da molti calciatori, a San Siro o la volta che sono stato in visita alla Pinetina. Quell'anno c'era anche Adriano, una forza della natura. Ho visto giocare grandi Inter, squadre che vincevano trofei uno dietro l'altro, e campioni incredibili. Visto il ruolo, dico che mi ha ispirato Sneijder, un numero 10 che faceva il numero 10 e che decideva le partite con le sue giocate. Il mio idolo però è sempre stato e rimane Roberto Baggio, ho letto anche la sua autobiografia e mi ha insegnato molto. Oggi non sono rimasti molti fantasisti in circolazione, a me piace Saponara per la continuità con cui interpreta il ruolo in entrambe le fasi. Io posso fare indifferentemente sia la mezza punta, sia il trequartista. Largo a sinistra nel tridente mi sento più escluso, ma posso imparare e quando c'è da dare una mano alla squadra non mi tiro indietro. Non esiste un calciatore che non punti a giocare in una grande squadra e io non faccio eccezione, adesso però il mio sogno è andare in Serie A con il Brescia. Lo dico a bassa voce perché prima dobbiamo pensare a conquistare la salvezza e, quando l'avremo assicurata, vedremo dove sarà possibile arrivare. Io sto bene qui e spero che questo sia l'anno della mia consacrazione dopo le 8 reti della passata stagione, posso migliorare sotto tanti aspetti. I dirigenti del Brescia chiedono 2,5 milioni per il mio cartellino? Di sicuro è una cifra importante per un ragazzo come me. Se sono rimasto qui, vuol dire che nessuna società di Serie A ha creduto in me a sufficienza per investire questa somma. Darò il massimo per il Brescia e dimostrerò tutto il mio valore. A gennaio o a luglio? Staremo a vedere. Il mercato è strano, ma io sono tranquillo. So di avere appena 20 anni e davanti a me ho una lunga carriera. Nella mia mente ho chiaro dove voglio arrivare. La Nazionale Under 21? Sono stato convocato per la gara contro l'Albania (10 agosto scorso, ndr), ma non ero al top per un problema al retto femorale e il ct Di Biagio non mi ha utilizzato, spero di avere un’altra opportunità. Appuntamento a San Siro? (Ride) Magari verrò a vedere qualche partita, non più da raccattapalle. Il resto lo vedremo in futuro". 
     

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