Morimoto a CM: '10 anni dopo sono sempre il 'Marimoto' di Catania. All'Akragas grazie a Spolli, qui è casa'
Si rivolge così Takayuki Morimoto ai suoi nuovi tifosi, gli appassionati sostenitori dell'Akragas, formazione di Agrigento neopromossa in Serie D. E' calcio dilettantistico, certo, ma l'arrivo del giapponese, rallentato da complicazioni di natura burocratica per via del passaporto extracomunitario che ne ritarderanno di alcune settimane l'esordio, ha avuto risonanza nazionale. Non solo, e non semplicemente, perché Morimoto ha giocato in Serie A col Catania, il mitico mini-Barcellona che con Zenga, Simeone e Maran ha raggiunto il massimo splendore e sfiorato la qualificazione in Europa a cavallo tra il primo e il secondo decennio degli anni Duemila. Ma anche perché nella sua militanza alle pendici dell'Etna (dal 2006 al 2013, con una parentesi di un anno al Novara) Morimoto è diventato un personaggio, tra gag esilaranti con i compagni d'attacco Gionatha Spinesi e Beppe Mascara e una faccia sempre sorridente ed entusiasta del calore rossazzurro. E come dimenticare la sua figurina, puntualmente presente nella maggior parte delle bustine Panini?
Dieci anni dopo, con tante altre esperienze e paesi in cui ha giocato - Emirati Arabi Uniti, di nuovo Giappone, Grecia, Paraguay e Taiwan - Taka torna in Italia. Anzi, torna in Sicilia, e non poteva sbarcare in nessun altro aeroporto se non quello di casa sua.
"Appena arrivato all'aeroporto di Catania ho sentito la sensazione di essere tornato a casa. È una bellissima cosa, sono felice", esordisce sorridente nella sua prima intervista da attaccante akragantino, rilasciata a microfono aperto direttamente allo stadio Esseneto. "Ho parlato con Nicolas Spolli (ex Catania, oggi scout e operatore di mercato che ha collaborato all'affare, ndr), mi ha presentato la squadra e io ho detto subito ok".
Con il patron Giuseppe Deni
Spolli, però, è solo uno dei vecchi amici che ritrovi in questa nuova avventura...
"Sì! Ho giocato al Catania insieme a Cristian Llama che ritrovo qua, mi fa piacere riallacciare certi rapporti anche con l'allenatore in seconda Samuele Costanzo"
E poi anche Litteri, che da Catania è passato la scorsa stagione. C'è molto di rossazzurro in questo ambiente, ma ci ripensi mai a cosa siete stati, tu e i tuoi vecchi compagni, dalle parti del Massimino?
"Il Catania per me sarà sempre una grande squadra, la squadra del cuore. I tifosi li ricordo appassionati, mi hanno aiutato moltissimo e sarò loro sempre grato".
Tanto che hai festeggiato sui social la promozione in Serie C del Catania FC, risorto dalle proprie ceneri dopo il fallimento. E il tuo ricordo più bello?
"Senza dubbio il primo gol, all'esordio, contro l'Atalanta!"
Fosti così onesto da definire "grande culo", il fatto di essere riuscito a spostare un marcantonio come Moris Carrozzieri col fisico. Ma dei tanti soprannomi che avevi a quei tempi, ne hai mantenuto qualcuno?
"Marimoto è il soprannome a cui sono maggiormente legato. Me lo hanno dato a Catania, vuol dire Tsunami nella mia lingua e mi piace molto". (gli altri erano Banzai, come lo chiamava il ds Lo Monaco, e il Ronaldo del Sol Levante, ereditato da prima dell'arrivo da Tokyo, ndr)
Un idolo a Catania
E oggi? Quali sono i tuoi obiettivi in Serie D con l'Akragas?
"Il primo obiettivo è mantenere la categoria, poi pensiamo al resto. Passo dopo passo. Sono felice di giocare all'Akragas, chiederò ai miei nuovi tifosi di sostenere me, i miei compagni e il mio allenatore. Non è facile giocare in Serie D, prepareremo bene ogni partita".
Morimoto si presenta ai giornalisti con la maglia da allenamento: subito in campo il giorno dopo l'atterraggio agli ordini del tecnico Marco Coppa, con il numero 10 ben visibile.
"Il 10? Noooooo, è una maglia da allenamento questa, nono!" ci assicura, con un'espressione tra il divertito e l'imbarazzato (in copertina) per essere accostato ad un numero tanto significativo e leggendario.
Taka, di' la verità: al Giappone di oggi manca solo una punta come Morimoto, vero?
"Ma no, ce ne sono di più forti (ride, ndr)... Io però sono in forma: sto bene e sono pronto a dare il mio contributo alla mia nuova squadra. Forza Akragas!"
Ai tempi della Nazionale giapponese, con Kagawa (in foto) ma anche con Okazaki,e gli ex Milan e Inter Honda e Nagatomo