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    Moratti: 'Scudetto del 2006? Ci spetta molto di più, Serie A manipolata. Moggi voleva venire all'Inter. Demolire San Siro è un delitto'

    Moratti: 'Scudetto del 2006? Ci spetta molto di più, Serie A manipolata. Moggi voleva venire all'Inter. Demolire San Siro è un delitto'

    L'ex presidente dell'Inter, Massimo Moratti, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha affrontato diversi temi; da calciopoli a Ronaldo fino alla situazione attuale del club nerazzurro e la costruzione del nuovo stadio.

    CALCIATORE PREFERITO - "Ve ne dico due: Angelillo e Ronaldo. Due storie parallele. Come Herrera e Mourinho. Angelillo era classe pura. Fece un campionato straordinario, da 33 gol. Poi si innamorò perdutamente di una cantante, e si perse. Lo vendemmo e con il ricavato comprammo Luisito Suarez: intelligentissimo".

    RONALDO 'IL FENOMENO' - "Era venuto a trovarmi quando giocava nel Psv, con una fidanzatina olandese... Quando arrivò all’Inter era il calciatore più forte del mondo. Dopo gli infortuni non è più tornato a quel livello. Tradito quando è andato a Madrid? No. Mi ero immedesimato in lui, nel suo dolore. Trovavo giusto che volesse cambiare, dopo aver sofferto tanto".

    SUL 5 MAGGIO - "I giocatori credettero di aver avuto segnali dai colleghi della Lazio: non si sarebbero impegnati, per non favorire la Roma. Tutte balle. Ne ero convinto già prima del fischio d’inizio, e li avvisai: “Nessuno ci regalerà nulla”. Eppure entrarono in campo con una sicurezza eccessiva. E non sono mai riusciti a prendere in mano la partita. Mi sentivo così responsabile che mi dissi: non lascerò il calcio finché non avrò la rivincita".

    VIERI - "Un bastiancontrario, sempre critico verso la dirigenza; ma non un cattivo ragazzo. All’Inter fece tutto quello che poteva fare; eppure non ha vinto nulla".

    IBRA - "Simpaticissimo. Avevo l’abitudine di consultare i giocatori più importanti per la campagna acquisti, e con Zlatan avevamo un rito. Lui mi diceva: “Di Cambiasso l’anno prossimo potremmo anche fare a meno...”. Io ridevo. Poi andavo da Cambiasso, che mi diceva: “Di Ibra l’anno prossimo potremmo anche fare a meno...".

    IL RETROSCENA SU MOGGI - "È vero che Moggi voleva venire all’Inter, e io non gli ho mai detto esplicitamente che non lo volevo; ma non l’avrei mai preso".

    SERIE A MANIPOLATA - "Perché non l'avrei mai preso? Perché la serie A era manipolata; e noi eravamo le vittime. Doveva vincere la Juve; e se proprio non vinceva la Juve toccava al Milan. Una vergogna: perché la più grande forma di disonestà è imbrogliare sui sentimenti della gente".

    SU FACCHETTI - "Un uomo splendido. Una volta gli dissi: “Giacinto, possibile che non si trovi un arbitro, uno solo, disposto a dare una mano a noi, anziché a loro?”. Mi rispose: “Non può chiedere a me una cosa del genere".

    SU CALCIOPOLI -"Rivendico lo scudetto del 2006? Assolutamente sì. So che gli juventini si arrabbiano; e questo mi induce a rivendicarlo con maggiore convinzione. Quello scudetto era il risarcimento minimo per i furti che abbiamo subìto. Ci spetterebbe molto di più".

    COME HA SCELTO MOURINHO - "Ascoltando una sua intervista tv, tra una semifinale e l’altra della Champions 2004. Il suo Porto aveva pareggiato con il Deportivo La Coruna, il ritorno si annunciava molto difficile. E lui disse: “Ma quale Deportivo, io penso già alla finale”. La sua spavalderia mi piacque moltissimo".

    SUL TRIPLETE - "Missione compiuta. Ero fiero che la stessa famiglia avesse rivinto la Coppa quasi mezzo secolo dopo. Per la prima volta mi sono sentito degno di mio padre; anche se lui resta inarrivabile."

    PEGGIO MILAN O JUVE - "La Juve, senza dubbio".

    SULLA FAMIGLIA ZHANG - "Gli Zhang, sia il padre sia il figlio, mi sono sempre parsi in buona fede. All’inizio mi chiedevano di parlare ai giocatori, di motivarli. Ma oggi reggere a lungo nel calcio è impossibile. Ogni anno le perdite raddoppiano o quasi: 50 milioni, 100 milioni, 150 milioni.".

    COME FINISCE LA VICENDA SOCIETARIA - "Forse arriverà un americano ma attenti alle speculazioni. Il calcio non è costruito per fare soldi. Gli americani vorrebbero trasformarlo in spettacolo. Show-business. Ma non so se in Italia sarà mai possibile".

    SUL CAMPIONATO - "Potrebbe davvero essere l’anno del Napoli. Anche il Milan fa paura. L’Inter ha una struttura forte; ma poi sul più bello si smarrisce".

    RAPPORTO CON BERLUSCONI - "Lo considero un amico. Come imprenditore lo stimo molto. Come politico? Non vorrei perdere la sua amicizia".

    SULLO STADIO - "Non mi convince. Buttare giù San Siro sarebbe un delitto. Dice: così i club guadagnano 30 milioni l’anno. Ma cosa sono 30 milioni, rispetto alla storia? Vedrete che alla fine nessuno oserà demolire il nostro tempio".

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