Moratti, prossimo acquisto la pazienza
Non succede, ma se succede...Deve aver pensato questo Andrea Stramaccioni quando ieri mattina ha letto il suo nome sui giornali come candidato numero alla sostituzione di Claudio Ranieri sulla panchina dell'Inter. Quando si è alzato dal letto il 36enne tecnico romano aveva ancora negli occhi la vittoria della sua Primavera nella Next Generation Series, la Champions League dei giovani, contro l'Ajax. Sorrideva alle indiscrezioni di mercato, ma non sapeva che da lì a dodici ore il suo futuro professionale avrebbe avuto un'impennata imprevista. E' invece Massimo Moratti ha sorpreso tutti, l'ha scelto per sostituire l'esonerato Ranieri, consegnandogli le chiavi di una squadra svuotata a livello mentale, lontana dieci punti dalla Champions League.
Un rischio, che valeva la pena prendere. Stramaccioni non ha grande esperienza, ma a livello giovanile ha un curriculum di tutto rispetto. Prima del successo nella Next Generation Series con l'Inter ha vinto e convinto alla guida degli Allievi della Roma, tanto che Arrigo Sacchi ha tentato invano di affidargli la guida dell'Italia under 17. Moratti l'ha promosso per le sue doti da tecnico (si dice che veda in lui il nuovo Mourinho) e per la sua capacità di creare la giusta alchimia in un gruppo di grande talento, consapevole che Stramaccioni non ha la bacchetta magica, non può cambiare le cose dall'oggi al domani.
Un'esame di maturità per Stramaccioni, ma anche per Moratti. Che ieri ha cambiato quinto tecnico in 22 mesi, il diciottesimo in diciassette anni di gestione. Puntare sul tecnico della Primavera significa anche avere pazienza e fiducia nel suo lavoro, senza pretendere tutto e subito. Stramaccioni tecnicamente vale i coetanei Villas Boas e Montella, deve solo essere lasciato tranquillo di lavorare. Se Moratti saprà aspettare ne vedremo delle belle.