Moratti e l'Inter: 'Legame indissolubile'
Insieme, per festeggiare il compleanno dell'Inter. Insieme, anche con il presidente Massimo Moratti, che di questa ricorrenza speciale e della passione nerazzurra ha parlato ai microfoni di Inter Channel.
Domani compie 105 anni l'Inter, una Società unica, che merita un compleanno da festeggiare insieme a tutti i tifosi.
"Unica perché legarsi all'Inter vuol dire essere pronti a vivere una vita emozionante, costantemente emozionante. È come uno che fa un viaggio d'avventura, non è un viaggio comodo, è un viaggio che può essere scomodo ma che ti dà tante di quelle emozioni che ti rimane in mente. Questa è l'Inter. Il viaggio con l'Inter è di questo tipo. Domani il compleanno: sono tanti gli anni dell'Inter, tanti positivamente, in termini di tradizione e positivamente anche in termini di crescita di quello che possa essere l'amore che c'è intorno a questa squadra. L'amore ma anche la critica, che è dovuta al fatto che sono tifosi sinceri i nostri, diretti. Il tifoso nerazzurro si sente proprietario dell'Inter e questo non mi crea nessuna gelosia perché l'ho fatto anch'io quando ero tifoso, ha perfettamente ragione a considerarla così perché i sentimenti valgono molto di più di quelli che possono essere i soldi che uno mette in una Società, e quindi questo tipo di sentimento, di vicinanza all'Inter, fa sì che ci si senta sempre trascinati da questo fascino particolare. Il fascino particolare lo possiamo festeggiare un giorno all'anno al di fuori di quella che è la situazione calcistica ed è questo il giorno che chiamiamo il compleanno dell'Inter, il giorno in cui tanti signori con il cappello in testa, il cravattino, il monocolo, piuttosto che l'ombrello come si usava un tempo, si sono messi insieme e hanno pensato che bisognava creare una squadra che fosse nuova da tutti i punti di vista, che fosse internazionale come mentalità, come nome. Così è rimasto. È rimasto anche da un punto di vista dei giocatori che vengono da tutte le parti del mondo, che sono legatissimi alla nostra Società. Questo compleanno lo dobbiamo festeggiare con il piacere e l'orgoglio di essere interisti e con il piacere anche di stare insieme ad altra gente che ha i nostri stessi sentimenti. Personalmente faccio gli auguri a tutti i tifosi, che sono la realtà dell'Inter, la forza dell'Inter, l'unità dell'Inter. Come in tutti i compleanni ci si promette di fare un anno buono o di continuare con la stessa passione, quella è indubbia, come indubbi sono lo sforzo, il senso del dovere e il piacere di poter servire questa Società".
Trentuno anni di questi 105 appartengono alla famiglia Moratti, in questo periodo sono arrivati 8 scudetti e tre Coppe dei Campioni. È un legame importante e indissolubile quello tra l'Inter e la sua famiglia.
"Sì, il destino ha voluto così, che ci fosse un legame forte, che ci capitasse - per passione, perché è stata una scelta - di prenderci questa responsabilità. Il destino, anche a fatica, ma in un certo momento ci ha premiato di questa avventura. Io ricordo con grandissimo orgoglio il periodo di mio padre e sto vivendo il mio periodo, mio e della mia famiglia attuale... solitamente mentre le stai vivendo le cose vedi soltanto l'aspetto negativo, quelle positive ti scivolano via, perché hai sempre in mente il domani, non hai in mente quello che è successo ieri, però nell'insieme devo dire che credo, spero, che la famiglia rimanga in mente, soprattutto mio padre, come un momento di storia molto importante, decisivo devo dire, per portare la squadra a livelli internazionali ed essere conosciuta e amata anche nel resto del mondo".La situazione economica mondiale è diversa rispetto a quando ha preso in mano lei la squadra. Si parla molto di progetti, c'è la volontà di far tornare l'Inter vincente ma soprattutto di creare un modello di Società sostenibile, di creare un modello di squadra che guardi al futuro, con un allenatore, Andrea Stramaccioni, che è molto attento ai giovani.
"La scelta è stata fatta in quel senso, anche quella era una scommessa. L'allenatore ha risposto positivamente alla difficoltà di un ruolo di questo tipo, alla pressione che si subisce, e quindi questo è un passo significativo per quello che è il progetto, che è un progetto anche di cambiamento obbligatorio dovuto al fatto che i giocatori, campionissimi che abbiamo avuto e abbiamo, e che dimostrano sempre un grande carattere, hanno bisogno comunque di passare poi un bel giorno il testimone a nuovi giocatori e questo lo si deve fare con intelligenza, calma e spero, credo, che Stramaccioni questo lo sappia fare".