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Moratti: 'Addio Mou? Gesto terribile. Rivedo in questa Inter la stessa voglia del Triplete. Zhang soffre, è tifoso vero'
ERAVAMO SICURI - "Madrid? La ricordo come una giornata di festa, anche prima della partita. Eravamo contenti di essere in finale. Coppa Italia e scudetto ci avevano regalato felicità e fiducia, poi Mourinho, che conosceva bene l'avversario, ci diede sicurezza. Dopo Barcellona e quella sofferenza spaventosa, ci aspettavamo il premio. Nella vita non arriva sempre, ma prima o poi arriva...".
L'ADDIO DI MOURINHO - "Potrebbe essere anche vero…io ho sempre pensato che facesse bene il suo lavoro anche se non ero sicuro di vincere. Chiaro che nell’ultimo periodo più vinceva e più si capiva che Mourinho potesse essere affascinato dall’idea di ottenere in Spagna i successi avuti con l’Inter… Ma non discussi mai dell’argomento: se fossimo entrati in contraddizione avremmo affrontato il finale con spirito diverso. Certo, a pensarci ora ha fatto una cosa davvero terribile…".
L'USCITA DI MILITO - "Sinceramente la considerai un po’ stonatina… ma non ci feci caso, tanto non si sarebbe mosso dall’Inter. Credo che Diego volesse che si sottolineassero i suoi meriti".
RUMORE DEI NEMICI - "Il rumore dei nemici era un modo di dire per cementare il gruppo e un retaggio di quanto successo anni prima... non avevamo molti amici intorno, ma quell'anno dipendeva solo da noi e dalle forze in campo dei nostri avversari. L'ho sempre trovato tempista nelle polemiche e le giustificavo perché servivano per dare una certa personalità alla squadra".
BRANCA DS - "Non prendemmo giocatori scarsi, arrivò pure Sneijder. Mou aveva le sue idee, i portoghesi a me andavano bene ma avevamo avuto qualche problema con Quaresma… Fu bravo Branca a fare scelte indovinate, non sbagliammo nulla, neppure Pandev che rese tantissimo… Ma bravissimo fu l’allenatore a valorizzare tutti i giocatori e a non contrastare la trattativa per la cessione di Ibra".
L'INTER DI OGGI - "Rivedo la stessa voglia che c'era allora. Nella mente della società, dell'allenatore e dei giocatori. E la voglia decide tutto".
ZHANG E CONTE - "Zhang soffre e può essere considerato un vero tifoso. Conte? Gran lavoratore, dà garanzie".