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Monzamania: perché Palladino ha diritto di sbagliare più di altri
"Abbiamo raggiunto una maturità tale per potere alzare asticella dei nostri obiettivi" disse dopo la vittoria di Bologna di un paio di settimane fa. Vittoria peraltro molto fortunosa quella conquistata da Pessina e compagni, ma pur sempre una vittoria. E ieri? Ieri il tecnico ha detto qualcosa di diverso: "Noi siamo una neopromossa e conosciamo il nostro obiettivo" le parole di ieri del tecnico campano. Un cambio d'orizzonte nel giro di poche settimane. Di certo c'è che a Monzello e dintorni non si fanno drammi. E' vero, sono arrivate due sconfitte di fila senza realizzare gol e con quattro reti sul groppone. Ma la classifica è sempre molto buona con una squadra ad una manciata di punti dalla zona europea e con un buon margine dalla zona rischio. La prestazione di ieri non è stata sicuramente buona (come il primo tempo contro il Milan) e anche l'allenatore ha le sue responsabilità per i troppi cambi prima e durante la partita (perchè rilanciare Cragno proprio ieri con un Di Gregorio in forma Nazionale?) e per qualche scelta che non ha dato i frutti sperati. Ma si sa, quando si perde sul banco degli imputati ci finisce spesso l'allenatore. Palladino, il tecnico più giovane del campionato di serie A, ha le spalle larghe. E' giovane, dicevamo, e ha diritto, anche più di altri, di sbagliare. Palladino sa il fatto suo e siamo certi che da sabato rivedremo il vero Monza. Quello che in pochi mesi è passato dall'ultimo posto della classifica fino alla zona europea, quello che ha dettato legge anche contro le grandi squadre e quello che per lunghi tratti del campionato è stata una delle migliori formazione come gioco espresso. Ci sono sconfitte che, alla fine, possono rivelarsi salutari: e quella di ieri per i brianzoli può essere una di queste.