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    Monza-Milan, Berlusconi-Galliani e quei 5 affari curiosi in rossonero: aneddoti e retroscena

    Monza-Milan, Berlusconi-Galliani e quei 5 affari curiosi in rossonero: aneddoti e retroscena

    • Francesco Guerrieri
    Quel Monza-Milan è un "noi contro noi" come ha detto Adriano Galliani in un'intervista a Sky. Avete presente quell'immagine sul web con i due Spider-Man che si indicano uno con l'altro? Ecco, più o meno ci siamo. L'amministratore delegato e il presidente del Monza Berlusconi faticano a scegliere per chi tifare oggi: dei 48 trofei del Milan, 29 li hanno vinti loro. In 31 anni hanno alzato al cielo qualsiasi tipo di coppa, ma la gioia più grande di Galliani è stato portare il Monza in Serie A. Era il sogno della madre. E anche quell'obiettivo, l'ha centrato al fianco di Berlusconi.

    ANCELOTTI - Sì, perché sono inseparabili. Dopo 42 anni insieme si danno ancora del lei, Adriano si sente il 'numero due' più fortunato al mondo. Ombra di Berlusconi, da sempre e per sempre.Il mercato del Milan era - quasi - tutto nelle sue mani, come quella volta che convinse Ancelotti a firmare in rossonero durante una colazione a base di lambrusco, culatello, salame e parmigiano. Con Carletto in panchina hanno vinto 2 Champions.

    GULLIT - E quanti viaggi che si sono fatti insieme... La coppia Galliani-Berlusconi ha fatto il giro del mondo, ma il volo più importante è stato Bermuda-Barcellona. I due hanno fatto le valigie e sono andati in Spagna per vedere un quadrangolare del Milan; tra le partecipanti c'era anche il Psv dove in difesa giocava un ragazzo di colore con le treccine. Era il 1986, si chiamava Ruud Gullit. L'anno dopo arrivò a Milano.

    DESAILLY - Una delle poche litigate è nata per l'affare Desailly. O meglio: Galliani l'aveva comprato, ma Berlusconi non sapeva nulla. In quel periodo la Fininvest era piena di debiti, così Berlusconi comunicò a tutti che ogni tipo d'investimento doveva essere approvato da lui. Galliani prese il francese per 10 miliardi senza avvertire il presidente, ma fu una grande operazione.

    BARBARA E LE DIMISSIONI - Andò peggio quando Berlusconi mise la figlia Barbara a capo del Milan: Galliani presentò le dimissioni, e sul tavolo c'era già una proposta dalla Cina. In quel giorno Alfano lasciò Forza Italia, il presidente rossonero non avrebbe potuto sopportare due addii così grandi: "Non puoi andartene anche tu" disse a Galliani per telefono. E infatti l'ad tornò sui suoi passi. 

    VAN BASTEN - Il merito dell'arrivo di Van Basten però è di Pier Silvio Berlusconi, l'unico a farsi trovare a casa quando nel luglio dell'87 l'olandese andò da loro. Dodi - così lo chiamano in famiglia - aveva 18 anni ma in qualche modo convinse Van Basten a firmare un pre contratto".

    MONZA - Oggi Berlusconi e Galliani sono ancora insieme alla guida del Monza, il presidente sogna la Champions e l'amministratore delegato si gode il ritorno a casa: "Sono stato 31 anni in prestito al Milan" dice scherzando. E oggi, per entrambi, non sarà mai una partita come le altre.

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