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    Monza, Galliani: "La verità su Szczesny. Colpani? Nessuna trattativa con la Fiorentina"

    Monza, Galliani: "La verità su Szczesny. Colpani? Nessuna trattativa con la Fiorentina"

    • Redazione CM
    Wojciech Szczesny non tratta con il Monza, parola di Adriano Galliani. L'amministratore delegato dei brianzoli è intervenuto in conferenza stampa in occasione della presentazione di Alessandro Nesta come nuovo allenatore dei biancorossi e ha fatto il punto su diverse situazioni di mercato, tra cui il futuro di Andrea Colpani: le sue dichiarazioni.

    LA SCELTA NESTA - "Abbiamo scelto Nesta perché abbiamo fatto un sacco di analisi, sullo stile di gioco degli allenatori che avevamo messo nel mirino e abbiamo capito che l'allenatore che - come stile di gioco - era più simile a Palladino era Nesta. Da qui la scelta: io penso che se una squadra non vuole cambiare decine di giocatori e vuole mantenere la struttura portante, è bene scegliere un allenatore con lo stesso credo calcistico. Abbiamo visto dei dati che erano gli stessi del Monza ed ecco perché oggi è l'allenatore del Monza".

    COSA HA CHIESTO A NESTA - "Per adesso niente, ho scelto la data di oggi perché 18 anni fa l'Italia di Nesta diventava Campione del Mondo. E' uno dei pochi giocatori ad aver vinto il Mondiale con l'Italia e anche con il Milan, è campione europeo in Under 21 con Cesare Maldini in panchina. Alessandro, al di là delle Champions League, è Campione del Mondo con un gol: quando battiamo il Boca Juniors a Yokohama nel 2007 segna anche lui. Io l'ho corteggiato, ma ho fatto meno fatica rispetto al 2002: all'epoca fu durissimo portarlo a casa. Io considero Nesta uno dei più grandi difensori al mondo, avevamo capito con Ancelotti che se fosse arrivato avremmo vinto la Champions. Ha fatto 10 anni di Milan, 224 partite: un percorso da giocatore straordinario. E gli auguro, ma credo e spero che faccia un percorso simile da allenatore. Tutti quelli che l'hanno avuto ne sono felicissimi: è un allenatore bravissimo, che farà sicuramente bene. Voglio salutare Palladino, a cui voglio bene: Nesta ha ricordato di non aver mai allenato in A, ma l'ha fatto in B in altre piazze. Raffaele non aveva mai allenato altro che il settore giovanile e voglio ricordare Arrigo Sacchi. Le scelte nostre, mie e di Berlusconi, sono sempre state così: Sacchi non aveva mai allenato in A e ha vinto qualcosa. Palladino non aveva mai allenato in Serie A, Nesta non ha mai allenato in A. L'importante è allenare il Monza. Tra l'altro vorrei correggere una cosa: il Monza ha avuto come allenatori due campioni del mondo, Nesta non è il primo perché ai tempi del Simmenthal Monza abbiamo avuto Pietro Rava, che vince nel 1934, ed Eraldo Monzeglio, che vince nel '34 e nel '38. Erano due difensori, uno molto forte come Rava e uno molto tecnico come Monzeglio. Nesta da giocatore era forte e tecnico: era lui che guidava Thiago Silva, non il contrario. Era stratosferico e farà bene di sicuro".

    LA TRATTATIVA CON NESTA - "ella scelta sono stato abituato dal lavoro di Modesto e Franco, mi hanno portato i dati di tre allenatori che erano in shortlist. La scelta è stata Nesta: 3-4-2-1 e speriamo di fare altri 97 nei prossimi due anni. Ad Alessandro auguro e chiedo 97 punti nei prossimi due campionati".

    QUANTO E' STATO VICINO SPIRITUALMENTE BERLUSCONI - "Ne parlo sempre al presente e non al passato, è la mia vita dal 1979. Pensate che io sono seduto in Senato nel posto che era di Silvio Berlusconi: ogni mattina, quando mi alzo e devo fare delle cose, penso a cosa avrebbe fatto lui, perché io l'ho sempre definito il mio maestro di vita. Credo che lui sia contento della scelta di Nesta, ne sono sicurissimo. Non è piaggeria: nessuno può non aver capito che se il Monza non è andato in A in 110 anni e ci va con Berlusconi, e ora stiamo per affrontare il terzo anno di Serie A, un motivo ci sarà. Ciascuno può dare le risposte che vuole, ma questa è la realtà. Una città che non ha mai avuto la Serie A: arriva Silvio Berlusconi, lo promette e il Monza va in A. E' quello che disse al Milan, che sarebbe diventato il primo club al mondo, e lo è diventato. È quello che scese in politica dicendo che avrebbe vinto le elezioni l'anno dopo e l'ha fatto. Io ho avuto la fortuna di aver incrociato la mia vita con quella di un genio, siamo qui e cerchiamo di onorare la sua memoria. Io ho visto due volte luccicare gli occhi di Silvio Berlusconi più di tutte le altre: nell'89 per la prima Champions, e due anni fa a Pisa. La promozione del Monza in Serie A per lui è stata l'ultima grande gioia e ha visto il Monza battere la Juventus, battere l'Inter, battere il Milan, battere il Napoli. È qualcosa per cui andrà ricordato per sempre, ma adesso basta sennò mi commuovo. Quando ne parlo succede davvero, è stato un rapporto straordinario per 45 anni".

    CRISI NAZIONALE: E' IL MOMENTO DI CAMBIARE QUALCOSA NEL RAPPORTO TRA ITALIANI E STRANIERI IN SERIE A? - "La Nazionale è diventata tema di scontro politico e questo non va bene. Cacare la mano è diventato ormai un fatto uscito dalla normale dialettica di partite vinte o perse. Per quanto mi riguarda preferisco evitare l'argomento, per questo motivo. E' diventato uno scontro all'interno del sistema".

    FIORENTINA SU COLPANI? PUO' PARTIRE O RIMANE? - "Non c'è nessuna trattativa in corso con la Fiorentina, è inutile parlare di mercato perché da qui al 30 agosto può succedere tutto e il contrario di tutto. In questo momento non c'è nessuna trattativa che riguardi Colpani con nessuna squadra, compresa la Fiorentina. Poi questo non vuol dire nulla, ma al momento è così".

    I PRIMI CONTATTI CON NESTA - "Solo dopo la decisione di Palladino, che ha scelto di andare in una squadra blasonata come la Fiorentina. Siamo sicuri di aver fatto bene con l'ingresso di Alessandro".

    INTASAMENTO CALENDARI - "Io partirei da un fatto. I campionati sono rimasti gli stessi, nel 2004 c'erano venti squadre come oggi. Al massimo sono diminuite le partite di Coppa Italia. Sono aumentate molto le partite internazionali: è quello che chiede il mercato e attraverso queste competizioni arrivano montagne di soldi. È un problema: chi fa le competizioni internazionali fattura molto di più, gli altri molto di meno. E' chiaro ed evidente che ciascun ente che organizza le proprie competizioni, la Fifa o la Uefa, ha interesse per espandere le proprie competizioni. Ricordo quando ero presidente di Lega: le settimane le riempie prima la FIFA, poi la UEFA, poi devi trovare gli incastri. E' un tavolo difficilissimo, è un argomento del quale si potrebbe discutere per ore: non è attraverso la riduzione delle squadre di Serie A che si risolve, perché il campionato è sempre stato di venti squadre e sono le altre competizioni che sono cambiate. Capisco che chi fa partite internazionali ha interesse a farne sempre di più, anche per questioni legate ai diritti TV. Le tv non investono più di prima, se lo fanno sulla Champions non investono sui campionati. È una coperta sempre più corta, anche questo meriterebbe una discussione che può andare avanti per ore: oggi parliamo del nostro allenatore".

    SZCZESNY: A CHE PUNTO E' LA TRATTATIVA? - "Intanto bisogna mettersi d'accordo su cosa sia una trattativa. Se si fa riferimento al vocabolario, sedersi e cominciare a parlare, non esiste nessuna trattativa per Szczesny. Poi chiacchiere con uno, con un direttore sportivo o altro, sono tutte cose in divenire. Ma non c'è nessuna trattativa in corso per Szczesny, intendendo per trattativa una trattativa".

    LAVORA PER RIPORTARE DANIEL MALDINI A MONZA? - "Siamo alle suggestioni e non a una trattativa, vediamo. In attacco siamo in tanti, è partito Carboni e non si sa cosa succede, ma nel sottopunta di destra a piede invertito oltre a Colpani abbiamo Forson, ci crediamo molto e siamo stracoperti. A sinistra hai Dany Mota, Caprari e Vignato. Davanti hai sempre Mota che può fare la prima punta, poi Petagna e Djuric. Non vedo dove siamo corti: siamo tanti. In questo momento siamo sette, a parte i vari Maric, Mancuso e altri che partiranno, ma siamo sette giocatori per tre ruoli. Numericamente, il Monza è coperto in tutti i ruoli: si può cambiare, sperando di migliorare tecnicamente, ma abbiamo tanti giocatori. Non abbiamo bisogno di giocatori, ne abbiamo bisogno se ne partono altri. Il problema non è numerico ma di qualità: come numeri ci siamo, io ho sempre pensato che esagerando servano 23 giocatori e al limite un jolly per difesa, uno per centrocampo e uno per attacco. Quando hai 26 giocatori io credo che siano più che sufficienti. Numericamente in attacco siamo coperti e dimenticavo Ciurria che può fare assolutamente anche lui il sottopunta di destra, se Nesta vuole".

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