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    Monza, Cragno tra Fiorentina e il sogno Milan: ma c'è un rischio concreto

    Monza, Cragno tra Fiorentina e il sogno Milan: ma c'è un rischio concreto

    • Marco Demicheli
    Quando, la scorsa estate, il Monza decise di prendere Alessio Cragno dal Cagliari, a tutti sembrò chiaro che la società di Silvio Berlusconi voleva fare sul serio. La Serie A appena raggiunta non era stata solo un caso, ma doveva diventare una costante e così Adriano Galliani scelse di puntare su calciatori di assoluta qualità nella categoria. Come il portiere, che era in uscita dal club sardo appena retrocesso e, ormai da anni, nel giro della Nazionale. Tutti gli ingredienti per un matrimonio felice, che in realtà non si è mai consumato.

    DAL SOGNO ALL'INCUBO - Dopo le prime uscite in Coppa Italia, fin dall'inizio del campionato il ruolo di titolare è infatti stato di Michele Di Gregorio, il protagonista della promozione dell'anno precedente, che a sorpresa ha relegato Cragno a riserva. Una scelta, quella di Stroppa, che è stata confermata anche dal suo successore Palladino e non sembra destinata a cambiare. Così Cragno si sta guardando intorno, di squadre interessate a lui ce ne sono diverse: la Fiorentina, nel caso di un addio di Gollini, o anche il Milan se non si dovesse riuscire a sbloccare in anticipo l'affare Sportiello - già in pugno per la prossima estate - con l'Atalanta. Al momento, però, nessun club ha fatto un offerta concreta: la modalità con cui Cragno è arrivato a Monza, un prestito con obbligo di riscatto in caso di salvezza, rende complicato un suo nuovo trasferimento. Chi vuole il classe '94 deve, di fatto, acquistarlo a titolo definitivo. Uno scenario, a oggi, di difficile realizzazione.

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