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Montolivo punge Montella: 'Persi tempo e fiducia col cambio di modulo'
MANCANO RISULTATI - "Partiamo dagli ultimi anni dell’era Berlusconi. Credo che il confronto con il Milan vincente del passato anche recente abbia schiacciato un po’ quelle squadre. Le rose erano completamente diverse, gli investimenti ridimensionati, ma le aspettative erano rimaste le stesse. Tutt’altro il discorso di questa stagione".
STAGIONE IN CORSO - "Credo che il problema sia stato che nessuno si aspettava così tante difficoltà. Non eravamo pronti, ci aspettavamo un cammino più in discesa e a un certo punto c’è mancato il terreno sotto i piedi".
I NUOVI HANNO RESO POCO? - "Tutti stiamo rendendo meno di quello che possiamo. Non mi va di fare distinzioni tra vecchi e nuovi, questo è stato un argomento usato all’esterno, ma prima la smettiamo di ragionare in questi termini meglio è per tutti. Ciascuno di noi deve lavorare su se stesso, pensare: cosa posso fare io per la squadra e non cosa la squadra può fare per me".
SCELTE TECNICHE INFLUENZATE DAL MERCATO - "Intanto la società ha scelto i nuovi ma anche i vecchi, selezionandoli perché facessero parte di questa squadra. È chiaro che gli investimenti vanno difesi, ma siamo sempre stati tranquilli che il momento sarebbe arrivato per tutti. Lo spogliatoio è stato unito e sano sin da subito perché è composto da persone perbene. I nuovi acquisti sono stati selezionati su criteri tecnici, ma anche umani".
APPLAUSI E RUOLO IMPORTANTE - "Me la godo, ma so che arriveranno anche i momenti duri. È stata una soddisfazione perché l’estate è stata molto difficile, poi sono stato diverse partite senza giocare: il momento di difficoltà mi ha fatto crescere, ho dovuto lavorare su me stesso, senza cercare alibi"
LA FASCIA CEDUTA A BONUCCI - "La società voleva identificare il capitano con un nuovo acquisto, per dare un’immagine nuova. Con Leonardo abbiamo un rapporto molto sincero: abbiamo avuto dei chiarimenti, ma nessun problema. Gioco più leggero senza fascia? Questa è un’analisi che fece per primo Montella, ognuno può farsi l’idea che vuole, io non la condivido. Credo che non avere più la fascia abbia levato dei pregiudizi nei miei confronti. Sono stato visto con occhi diversi".
CONDIZIONE FISICA - "Credo che la condizione fisica abbia inciso sui nostri risultati, ma non quanto quella psicologica-mentale. Gattuso ha cambiato gli allenamenti, intensità e durata sono aumentate, ma parte tutto dalla testa".
IL CAMBIO DI MODULO DOPO LA LAZIO - "Sono state decisioni prese per cercare un’identità che non riuscivamo a trovare. Credo che il cambio di modulo abbia portato difficoltà maggiori, anche perché avevamo svolto tutto il ritiro in un certo modo e a metà settembre ci siamo trovati a cambiare completamente. Abbiamo perso ulteriore tempo, poi ulteriore fiducia, è stata tutta una rincorsa".
COSA HA PORTATO GATTUSO - "Passione, serietà, cura dei dettagli. E l’equilibrio; dopo una vittoria o una sconfitta il suo atteggiamento non cambia, che poi era la miglior qualità di Allegri".
SEEDORF - "Motivatore".
INZAGHI - "Innamorato del proprio mestiere".
MIHAJLOVIC - "Gli devo tantissimi grazie per quello che ha fatto per me sia a Firenze che al Milan".
BROCCHI - "È stato troppo poco".
MONTELLA - "Preparato sul campo, credo possa migliorare nell’empatia con i giocatori".
COSA CHIEDE AL 2018? - "Avrei detto il Mondiale… Come ci si rialza? Credo sia il momento di dare importanza agli ex calciatori, penso che Damiano Tommasi possa essere la persona giusta. Conosce il calcio".
AUGURIO AL MILAN - "Di trovare la continuità. Di arrivare in fondo nelle Coppe. E di riprendersi San Siro, abbiamo perso troppi scontri diretti in casa. Non siamo così più scarsi".
2018 L'ANNO DI... - "Cutrone. Adesso arriva la parte difficile, quando tutti si aspettano qualcosa da te".
LA VITTORIA NEL DERBY DI COPPA - "Può avere un peso sul piano psicologico, è stato il primo scontro diretto vinto".
VAR - "Assolutamente favorevole, aumenta la trasparenza, non elimina tutti gli errori, ma li limita in gran numero. Per un calciatore è una grande serenità".
LA RISPOSTA A CHI GLI AUGURAVA LA MORTE DOPO L'INFORTUNIO - "Era il tentativo di riportare la normalità, in un mondo virtuale che la rifugge. Ma è cambiato poco: l’ignoranza resta".