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    Montella molla Ljajic e sogna De Rossi

    Montella molla Ljajic e sogna De Rossi

    • Luca Cellini

    A Vincenzo Montella difficilmente la si fa. In napoletano si direbbe che il tecnico della Fiorentina è 'nu filon', ovvero un furbo, uno scaltro, capace di capire prima degli altri situazioni, circostanze e caratteristiche delle persone che si frequentano. Eppure l'allenatore gigliato è rimasto fregato anche lui, tradito, vittima di un raggiro che lo ha profondamente deluso, tanto che difficilmente si era sbilanciato in termini negativi su un suo giocatore, come ha fatto ieri nella conferenza stampa della vigilia del match contro il Catania.

    "Riguardo a Ljajic sono stufo della situazione – ha raccontato il mister viola parlando del classe '91 serbo –. Adem ha dimostrato qualcosa lo scorso anno nella seconda parte della stagione, ma altrettanto credo che abbia ricevuto dalla società grande vicinanza, dai compagni grande partecipazione, e dall'allenatore l'anno scorso grande considerazione. Non ho tempo, voglia e pazienza di aspettare. Anche perchè non è sereno. Se lo fosse sarebbe un altro discorso. Siccome non lo è, si va diritti dal punto di vista tecnico". E alla domanda successiva sempre su Ljajic, Montella ha rincarato la dose: "Non credo che eventuali fischi nei suoi confronti da parte dei tifosi possano condizionare la scelta di un'azienda, in quanto azienda calciatore".  

    Insomma l'attacco a Ljajic è stato totale, comprendente anche l'entourage che gira intorno al calciatore: padre, procuratori e legali che ne curano gli interessi. Il 39enne di Pomigliano d'Arco si sente tradito perche' sul giocatore aveva scommesso, investito e messo la sua faccia a garanzia del recupero psicologico e tecnico, soprattutto durante il primo ritiro di Moena, quando l'attuale numero 22 della Fiorentina era ancora frastornato dallo scontro con Delio Rossi.

    L'attaccante nativo di Novi Sad in realtà l'ha fatta a tutti, in una strategia messa in piedi dal suo entourage (ed ecco perchè Montella ha parlato di azienda intorno a Ljajic), per 'metterla in tasca', come si dice a Firenze, a società, piazza, staff tecnico e compagni. Chi ha visto l'ex compagno di giochi di Jovetic in Fiorentina lo ha descritto nell'ultimo anno come impeccabile dal punto di vista professionale e comportamentale, ma poteva cambiare completamente atteggiamento uno che per due anni e mezzo è rimasto celebre piu' per le sue serate extra orario e i comportamenti indisciplinati che per le giocate sul campo?

    La società gigliata, Andrea Della Valle in primis, aveva avuto piu' volte rassicurazioni da Ljajic stesso sul suo prolungamento in viola, per non perdere a scadenza fra un anno il calciatore, anche per una riconoscenza di quest'ultimo nei confronti di un club che lo aveva aspettato e non aveva calcato la mano quando il rendimento dell'esterno sinistro d'attacco era largamente insufficiente. Il presidente esecutivo Mario Cognigni aveva la parola del procuratore del giocatore, Fali Ramadani, che la questione sarebbe stata risolta in poco tempo, con firma del rinnovo con clausola rescissoria stabilita dalla Fiorentina, e Montella contava sul ragazzo anche per far reinserire nel calcio vero Giuseppe Pepito Rossi, fermo da oltre due anni, che andava gestito negli sforzi fisici.

    L'addio a Ljajic segnato dalle parole di ieri apre un capitolo che ha dei risvolti anche sul mercato. Il tecnico viola è stato chiaro: il serbo partira' ma non servira' sostituirlo perchè nella stessa posizione occupata fino ad oggi dal Kaka' dell'Est possono giocare Ilicic, Iakovenko, Joaquin e all'occorrenza anche Cuadrado. Rebic? E'un ottimo prospetto, che magari si fara' ma la priorità è in un altro ruolo.

    Non il portiere, ufficialmente, perchè la fiducia a Neto, almeno a parole, è stata ribadita anche ieri, anche se ogni volta che si parla del numero uno brasiliano quel metterlo sullo stesso piano di Munua non sembra un grosso complimento per il classe '89 di Araxa. Montella ha ribadito ieri che si aspetta un vice Pizarro, perchè il Pek quest'anno sara' impegnato in molte piu' partite, quelle con la sua nazionale, il Cile, per cui è tornato a giocare da alcuni mesi, e perchè manca un secondo regista in squadra che si possa alternare negli importanti match fra campionato e coppe europee che la Fiorentina disputera' in stagione. Del resto lo stesso patron Andrea Della Valle durante la sua prima visita a Moena, ufficializzo' l'arrivo di Ilicic, promettendo un grosso investimento sul centrocampo. E l'allenatore gigliato sogna ancora il colpo De Rossi, visto che la Roma è interessata ad acquistare Ljajic e sta ancora cercando una squadra cui cedere in prestito, per eliminare dal proprio monte ingaggi, le spese contrattuali di Capitan Futuro.

    L'operazione arrivo del numero 16 giallorosso è ancora possibile, però parallelamente serve un'ultima magia del duo Prade'-Macia, che dopo aver girato al Malaga durante il week-end El Hamdaoui, ha necessità di cedere Olivera e Vargas, che pesano in due tre milioni di euro di ingaggio in totale, e sono senza acquirenti

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