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Montella: 'Milan, meritavo più tempo. Gattuso mi diceva: 'Questa squadra non è forte'. Critiche? Alibi per i calciatori'
SULLE CRITICHE DEI SUOI EX CALCIATORI - "Io sono stato calciatore. A volte si cercano alibi per motivare le proprie scarse prestazioni. Ai miei tempi, invece, la vivevo sempre come una sconfitta e quindi pensavo di dover fare qualcosa in più".
SUL RAPPORTO CON GATTUSO E L'ESCLUSIONE DALLE COPPE - "Buono. Avrei preso anche io quella opportunità. Prima del mio esonero mi diceva sempre: "Non dire che è una squadra forte perché non è così". In effetti si erano create delle aspettative troppo alte, anche se la rosa non è sopravvalutata. È giovane, può crescere. L’obiettivo era la Champions e io ho cavalcato le aspettative. Certo, vederla fuori dalle Coppe è clamoroso. Non ne avevo mai avuto la sensazione, Penso che anche per l’Uefa sia stata una scelta dolorosa, perciò avranno avuto le loro motivazioni".
ERRORI E RIMPIANTI - "Ne ho fatti, ma vanno sempre contestualizzati. Perciò rifarei tutto, anche andare alla Sampdoria o al Siviglia. In Spagna, ad esempio, abbiamo fatto benissimo in Champions e in Coppa del Re, pagando però nella Liga. Io ho una placida follia, perciò non mi reputo particolarmente fortunato. Forse dovevo essere più folle nella comunicazione col Milan. Avrei dovuto farla diversamente, invece ho seguito la società".
SULLA NAZIONALE - "Ero nella rosa dei prescelti nel 2016 e in quel momento mi dispiacque perché ci credevo, era un’aspirazione".
SULLA SERIE A - "Al momento dietro la Juve c’è il Napoli, poi Inter e Roma. I nerazzurri si stanno rinforzando in modo giusto e Monchi con i giovani è una garanzia".