Montella e Pizarro: uniti oltre la Roma
Montella, Pizarro, Aquilani, Toni, poi Pradè dietro la scrivania. Il colore viola sembrerà quanto mai giallorosso sabato sera all'Olimpico. Tanti ricordi, scudetti vinti, sfiorati, vittorie e sconfitte epiche. E' un ciclo che inizia con Montella nel 1999, voluto proprio da Zeman nella Roma, ma allenato da Capello, e continua con Pizarro. Doloroso, l'addio del centrocampista: giudicato inadatto sia al gioco orizzontale di Luis Enrique, sia per quello verticale di Zeman. ‘Progetto Fiorentina? No, quelli si fanno soltanto alla Roma', ha dichiarato pochi giorni fa, con riferimento esplicito e sarcastico all'ingaggio dei due tecnici, che lo hanno indotto ad andare via prima della scadenza del contratto. Così il Peq è tornato da 'Vincenzo', l'ultimo allenatore in grado di farlo sentire importante a Trigoria dopo le incomprensioni con Ranieri.
Si mormora che tra le tante richieste effettuate dell'ex Top Gun da subordinare alla firma del contratto con la Roma ci fosse anche quella della conferma di Pizarro in rosa. La trattativa con Baldini e Sabatini è saltata e il resto è storia di questi giorni, con il cileno trascinatore della squadra sorpresa del campionato. Nella Roma ha lasciato pochi amici. Ormai è tutto nuovo, o quasi. Rimangono De Rossi, Totti e Perrotta, i tre inossidabili campioni del mondo. Un altro potrà raggiungere Firenze la prossima estate. Si tratta di Bruno Conti. Il suo contratto da responsabile del settore giovanile è in scadenza e Pradè vorrebbe inserirlo nei quadri societari viola.