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    Montella e i giocatori 'sensibili': questo Milan manca di idee e di personalità

    Montella e i giocatori 'sensibili': questo Milan manca di idee e di personalità

    • Federico Zanon
    Ci risiamo, altro giro altra sconfitta. Dopo aver perso contro la Lazio, Inter e Roma, il Milan perde anche con la Juventus, centrando la quarta sconfitta su quattro contro le grandi, ko che diventano cinque se si considera anche quello del Ferraris contro la Sampdoria. Cinque partite nelle quali non sono stati conquistati punti, un macigno per una squadra che ha come obiettivo principale conquistare un posto nella prossima Champions League, a fine ottobre lontana nove punti (ma Inter e Lazio devono ancora giocare). La stagione non è ancora compromessa, c'è tempo per recuperare, nel 2012-2013 dopo 11 turni il Milan aveva 14 punti e ha poi chiuso al terzo posto, ma è chiaro che serve una svolta. Evidentemente non solo per quanto riguarda i risultati.

    LIMITI OGGETTIVI - A questo punto, dopo quasi quattro mesi dal via, gli alibi sono finiti ed è tempo di primi bilanci: questo Milan, il Milan di Montella fatica a giocare a calcio. E' una squadra che vive di strappi, che non domina l'avversario, che palla al piede spesso non sa cosa fare, che si affida alle giocate dei singoli. Una squadra che fa confusione e che va in confusione quando subisce gol (ha perso tutte e cinque le partite nelle quali è andata sotto), una squadra alla quale manca un po' di personalità. A stupire sono, oltre le scelte Montella, che non hanno portato a risultati convincenti, alcune sue dichiarazioni.

    MILAN SENSIBILE - L'Aeroplanino ha etichettato come 'sensibili' sia Calhanoglu, nel post Chievo, sia Biglia, al termine della brutta prova contro la Juventus. Due giocatori costati circa 40 milioni, che dovrebbero rappresentare delle certezze del Milan. Nel caso dell'argentino, come può essere sensibile un giocatore di 31 anni, che conosce il calcio italiano, acquistato per far girare la squadra? I primi exit poll dal mercato non sono positivi, dei nuovi solo Borini ha veramente convinto, ma prima di dare un giudizio definitivo sulla campagna acquisti bisognerebbe chiedersi se chi è arrivato è stato davvero messo nelle condizioni di dare il meglio.

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