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    Montella: 'Cutrone una mia creatura. Al Milan giocatori che non hanno mai vinto, bisognava aspettare'

    Montella: 'Cutrone una mia creatura. Al Milan giocatori che non hanno mai vinto, bisognava aspettare'

    Vincenzo Montella, allenatore del Siviglia, parla a Radio Rai Uno nel corso della trasmissione Radio Anch'Io lo Sport, soffermandosi molto sul suo recente passato, quel Milan che lo ha esonerato in corso d'opera: "Veniamo pagati anche per essere capri espiatori. Ho svolto al meglio il mio lavoro, commettendo qualche errore. C'erano una decina di giocatori nuovi, provenienti da altri campionati e molti senza esperienza internazionale. Qualcuno si aspettava dei risultati immediati, ma i nostri giocatori non avevano mai vinto e quindi serviva un po' di tempo per adattarsi. Penso che avremmo dovuto aspettare, anche con i dirigenti dicevamo questo. Speravamo di partire bene per ottenere un po' di fiducia". 

    SULLA CORSA CHAMPIONS - "Non lo so, sto seguendo pochissimo il campionato italiano. Sta facendo una grande risalita, anche perché davanti stanno rallentando sia l'Inter che la Lazio. E' in corsa per la Champions". 

    SU DONNARUMMA - "Per come l'ho conosciuto io, Gigio è una persona molto equilibrata. Sta vivendo qualcosa di grandissimo e penso che per la sua bravura spesso non gli viene perdonato qualche piccolo errore. Penso che sfrutterà al massimo le sue potenzialità. Se Reina lo spingerà ad andare via? Credo che qualsiasi grande squadra abbia il dovere di portare avanti una politica con due portieri di livello". 

    SULLA DIFESA A TRE - "E' una questione di tempo e di adattamento per i calciatori nuovi che provenivano da altri campionati, non c'entra niente il modulo. Giocavamo così per semplificare l'adattamento". 

    SU CUTRONE - "Sono felicissimo della sua convocazione in Nazionale, quasi come fosse stata la mia. La sento un po' una 'creatura'. Si intravedeva questa sua fame in ogni allenamento, abbiamo lavorato tanto su di lui. Caccia ha lavorato tanto con lui per migliorarlo e lui si distingue proprio per la voglia di migliorarsi. Questa caratteristica lo porterà lontano, anche alla titolarità in Nazionale".

    SU ANDRE' SILVA - "E' arrivato giovanissimo, adesso sta facendo vedere le sue potenzialità. Talvolta si giudica i calciatori solo dal prezzo, ma per gli attaccanti che arrivano in Italia, è tutto più complicato e l'adattamento è più lento". 

    SULLA NAZIONALE - "Sinceramente penso che allenare la Nazionale sia un sogno per tutti gli allenatori italiani. Se mi capiterà questa possibilità, a oggi non c'è, mi piacerebbe senz'altro. Penso però che al momento sia un po' distante questa ipotesi".

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