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  • Mondonico a CM: 'Troppi dubbi su Sousa, Bernardeschi rischia di rimetterci'

    Mondonico a CM: 'Troppi dubbi su Sousa, Bernardeschi rischia di rimetterci'

    • Claudio Masini
    Di allenatori Emiliano Mondonico se ne intende eccome, essendolo stato per 33 anni tra Cremonese, Toro, Atalanta, Fiorentina e non solo. A Firenze ebbe un’esperienza fugace ma speciale, visto che fu l’artefice della rimonta che portò alla promozione in Serie A del 2004 ed il tecnico iniziale della stagione successiva in massima serie. La maglia viola è quella che il “Mondo” tifa da sempre ed anche ora non l’ha persa certo di vista, per questo Calciomercato.com lo ha interrogato su un suo successore come Paulo Sousa, la cui stabilità viene ultimamente troppo spesso messa in discussione.

    Che impressione le ha fatto il Sousa di questo inizio stagione?
    "Non ho ancora capito se quello che ogni tanto si legge su di lui è intuizione dei media o se invece c’è qualcuno che fa trapelare qualche malumore realmente esistente. Perché ci sono troppe argomentazioni e dubbi, che una squadra non dovrebbe avere; è chiaro con quello che si ha a disposizione bisogna trarre il massimo risultato. E’ inutile girare attorno ai se e ma, ai però o ai perché, non servono a niente, fanno solo più danni di quelli magari già ci sono. Dall’esterno ho visto la solita Fiorentina, con tanto possesso ma pochissimi tiri in porta. E ho visto anche un Bernardeschi che non è neanche lontano parente di com’era l’anno scorso e quindi penso che serva una sterzata”.

    Nota delle difficoltà particolari nel mutare il volto ad una squadra ormai prevedibile?
    “Nella Fiorentina a tirare in porta è Kalinic, per cui la squadra deve giocare in funzione del croato e lui predilige la palla in profondità, per cui meno possesso ma più verticalizzazione. La squadra è fatta da giocatori con grande tecnica, con tanti palleggiatori per cui è chiaro che gli avversari possono rimanere confusi da questo però bisogna unire le due cose. L’abilità di Sousa deve concentrarsi su questo”.

    Le incertezze di Bernardeschi possono dipendere da un’assenza di serenità in panchina?
    “E’ chiaro che se c’è qualcosa che rumina dentro, questo condiziona tutto il resto. Spero che non ci sia niente e che la Fiorentina riesca ad esprimersi al meglio delle sue caratteristiche. In questo momento, la frenata di un giovane come Bernardeschi non vorrei che fosse figlia di una situazione un po’ anomala perché i giovani, a differenza degli anziani, non sanno far finta di niente”.

    Se un allenatore non è convinto però forse è meglio lasciarsi prima di iniziare…
    “Guai a partire se uno non è convinto, così per tirare a campare. Chi è nella Fiorentina deve essere convinto dalla Fiorentina stessa, in tutto e per tutto. Se non si è convinti si prende e si va via”.

    In sostanza Sousa è ancora l’allenatore giusto per la Fiorentina?
    “Si che lo è. L’allenatore ideale è quello che sa coinvolgere i giocatori, che si costruisce ottimi rapporti con tutti. A Firenze abbiamo un grande vantaggio su altre società, che i tifosi sono sempre molto all’erta, per cui chiunque avesse intenzione di fare tirare qualche tiro mancino deve stare molto attento”.

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