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    Mondiali, le squadre - Senza leader, la Spagna si aggrappa a Luis Enrique. Pedri può essere il nuovo Iniesta

    Mondiali, le squadre - Senza leader, la Spagna si aggrappa a Luis Enrique. Pedri può essere il nuovo Iniesta

    • Andrea Distaso
    La forza delle idee può superare lo scetticismo più radicato. Ne è convinto Luis Enrique, che ha sfidato nuovamente a colpi di battute e una dialettica sempre arguta una stampa locale alla quale evidente la semifinale all’ultimo Europeo (giocata nettamente meglio dell’Italia per ampi tratti), una finale di Nations League ed un’altra Final Four ancora non basta. “Io credo di essere il miglior commissario tecnico sulla faccia della Terra. Forse non è vero, ma io lo penso”, ha dichiarato l’allenatore asturiano, punto di riferimento di una Spagna che ha ormai sempre meno reduci dell'epoca d'oro (sono rimasti Jordi Alba e Busquets, Sergio Ramos e Piqué sono tra i bocciati illustri) ma anche degli ultimi due fallimentari Mondiali. Largo dunque alle nuove giovani promesse, chiamate a crescere molto in fretta per provare ad inserirsi nel lotto della favorite, e peso dell’attacco riposto tutto su Alvaro Morata, unico vero “9” in organico, restituito agli antichi splendori dall’ottima prima parte di stagione in maglia Atletico.

    LA ROSA - 

    Portieri: Unai Simon (Athletic Bilbao), Robert Sanchez (Brighton), David Raya (Brentford)

    Difensori: Dani Carvajal (Real Madrid), Cesar Azpilicueta (Chelsea), Eric Garcia (Barcellona), Hugo Guillamon (Valencia), Aymeric Laporte (Manchester City), Pau Torres (Villarreal), Jordi Alba (Barcellona), José Gayà (Valencia).

    Centrocampisti: Sergio Busquets (Barcellona), Rodrigo (Manchester City), Pedri (Barcellona), Gavi (Barcellona), Koke (Atletico Madrid), Marcos Llorente (Atletico Madrid), Carlos Soler (Psg).

    Attaccanti: Alvaro Morata (Atletico Madrid), Ferran Torres (Barcellona), Dani Olmo (RB Lipsia), Nico Williams (Athletic Bilbao), Pablo Sarabia (Psg), Marco Asensio (Real Madrid), Yeremy Pino (Villarreal), Ansu Fati (Barcellona).

    IL CAMMINO - Non senza fatica e con una partenza a rilento che ha prodotto appena 4 punti nelle prime tre giornate, la Spagna ha vinto il suo girone davanti alla Svezia con un bottino di 19 punti raccolti in 8 partite, frutto di 6 vittorie, un pari e una sconfitta. 15 le reti realizzate, 5 quelle subite. Decisiva per blindare il primato la vittoria nell’ultimo turno a Siviglia contro la Svezia grazie al gol di Morata.

    IL CALENDARIO -

    23 novembre, ore 17: Spagna-Costa Rica

    27 novembre, ore 20: Spagna-Germania

    1 dicembre, ore 20: Giappone-Spagna

    LA STELLA - In un gruppo in cui -i più esperti hanno faticato ad imporsi in maniera definitiva nel decennio successivo alla conquista dell’ultimo titolo della Roja, tutte le attenzioni sono puntate sui giovani o i giovanissimi chiamati da Luis Enrique per inaugurare un nuovo ciclo di successi. Tra questi spicca indiscutibilmente il talento già maturo e all’altezza di certi palcoscenici di Pedri. Già protagonista, ad appena 17 anni, di un Europeo da stropicciarsi gli occhi, l’asso del Barcellona può essere davvero, per affinità tecnica e leadership, l’Iniesta di Sudafrica 2010.

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