Mondiale Under 17, l'esperto a CM: 'Nel Mali ho visto il nuovo Kanté, nella Germania un difensore per il Milan'
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Che Mondiale Under 17 è stato?
"Di buon livello. L'Europa è tornata a vincere dopo il trionfo del Brasile nel 2019. La finale, tra l'altro, è stata Francia-Germania come quella dell'Europeo U17 qualche mese fa, questo dimostra che sono le nazionali che stanno tirando fuori più talenti. Le africane arrivano sempre in fondo e hanno ragazzi che possono far bene. Le delusioni sono state la Polonia e il Brasile, affondato dall'Argentina".
Ha vinto la squadra che ha meritato?
"Penso di sì, anche se la Francia ha perso solo ai rigori: se avesse vinto non avrebbe rubato nulla. Sono le uniche due ad aver fatto tre vittorie in tre partite nella fase ai gironi".
Paris Brunner ha vinto il premio come 'Miglior giocatore del torneo', è pronto per la prima squadra?
"Il debutto è dietro l'angolo, farà l'esordio giovanissimo come Moukoko. E' bravo ed entrerà presto nelle rotazioni del Borussia Dortmund, ma deve lavorare su un carattere un po' troppo forte. Ha una carriera in mano, solo lui può decidere dove arriverà".
Endrick, Prestianni e altri giovani già in prima squadra non hanno avuto l'ok dai club per andare al Mondiale.
"Tanti giovani giocano già tra i grandi e non avrebbe avuto senso mandarli a fare questo Mondiale. Il Barcellona ha fatto andare in Indonesia Guiu perché nonostante abbia già esordito è ancora una riserva, ma Yamal, per esempio, non l'hanno mandato".
Chi è il giocatore che ti ha sorpreso di più?
"Un nome su tutti, Makalou del Mali. Non aveva giocato la Coppa d'Africa Under 17 ma al Mondiale ha stupito tutti: sembra Kanté con i piedi migliori. Mi hanno colpito anche altri giocatori: Hamony, esterno sinistro alto del Marocco, il terzino destro della Germania Moreira e anche se ha giocato poco ho visto fare cose importanti a Sall, attaccante di riserva del Senegal. Il talento che si è messo più in vetrina, però, è un centrocampista della Francia: Amougou".
E qualche nome meno conosciuto?
"Mi è piaciuto molto Karimov, 2006 dell'Uzbkistan: ha un'ottima visione degli spazi e dei tempi di gioco, tecnica importante; fisicamente non è ancora pronto, ma lo vedrei bene per uno step intermedio tra Belgio, Olanda o Paesi simili. Ma c'è anche Obando dell'Ecuador che ha caratteristiche simili ad Abrahm, l'iraniano Nafari che è un buon difensore e l'ala destra degli Stati Uniti: Berchimas, classe 2008. Veloce e tecnico".
E la delusione?
Come dicevo prima, scelgo tutto il Brasile. In blocco. Forse Lorran poteva fare di più perché la squadra aveva bisogno degli esterni, ma è difficile puntare il dito su uno solo".
Secondo te nel torneo in Indonesia c'è un futuro Pallone d'Oro?
"Amara Diouf è un 2008 del Senegal, attaccante con caratteristiche simili a Mané, che se continua così può diventare un grande giocatore. la sua nazionale ha iniziato ad avere difficoltà quando si è fatto male lui. Nella Spagna occhio a Quim ma sopratutto a Igor Oyono, anche lui 2008".
Alcuni top club hanno già puntato Echeverri, nel contratto col River ha una clausola di 25 milioni. Come lo vedresti in Europa?
"Secondo me non è ancora pronto. Tecnicamente è fortissimo, ma deve essere meno innamorato del pallone e giocare di più con i compagni. Ha i tempi di gioco e d'inserimento, deve diminuire quelli di reazione".
Un giocatore che consiglieresti a Juve, Inter e Milan tra quelli del Mondiale?
"Vista l'emergenza in difesa, al Milan potrebbe fare comodo Jeltsch, centrale della Germania e del Norimberga. E anche Hamony come vice Leao non lo vedrei male. All'Inter consiglio Moreira della Germania che può fare sia il terzino che l'esterno in un centrocampo a cinque, e se cercano un attaccante all'Arnautovic c'è Sall del Senegal. La Juve vuole un centrocampista, potrebbe servire Sekou Koné del Mali".
La partita che ti è piaciuta di più?
"Sarebbe troppo scontato dire Brasile-Argentina con la tripletta di Echeverri, allora scelgo la semifinale tra Argentina e Germania, vinta dai tedeschi ai rigori dopo il 3-3 nei tempi regolamentari e supplementari: è stata il manifesto della competizione".
@francGuerrieri