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    Monchi flop, ma Di Francesco dopo una sconfitta così doveva dimettersi

    Monchi flop, ma Di Francesco dopo una sconfitta così doveva dimettersi

    • Paolo Franci
    Quanto è difficile commentare una cosa del genere? E commentare per dire cosa? La prima reazione sarebbe quella di tacere. E invece non è così che funziona, perché la partita di Firenze, tra le righe, di cose ne ha dette molte.

    MONCHI FLOP - Intanto, colui che era stato presentato come il top dei ds, Monchi, quello che doveva lanciare nell'Olimpo la Roma del dopo Sabatini, si è rivelato un flop. E non cominciamo con la storia che ha vinto a Siviglia per cortesia, perché non me ne frega assolutamente nulla di ciò che ha fatto altrove. Lui ha venduto tanto e speso cifre importantissime per costruire una Roma nuova da lanciare nel futuro. I giocatori che ha scelto per farlo sono sotto gli occhi di tutti ed è inutile infierire, ancora una volta, con la lista della spesa e i milioni buttati al vento. Ognuno può farsi la propria seguendo una sua scala di gravità. 

    LE PROMESSE DI PALLOTTA... - Poi, naturalmente, non puoi non pensare a James Pallotta. Questa Roma che molti tifosi amano sempre meno e discutono sempre di più per il modo in cui si pone verso la gente e aldilà dei risultati, è figlia sua. Delle sue promesse e delle sue rassicurazioni di mercato, sovente smentite dal giro di cessioni che ha caratterizzato questi otto anni senza mai arrivare a un senso di compiutezza definitiva. 

    DI FRA, DOVEVI DIMETTERTI - E arrivo all'allenatore. Io dico che lui è il meno colpevole. Perchè se stiamo lì a discutere il pessimo mercato di Monchi, è chiaro come la prima vittima di certi errori grossolani (ripeto: inutile fare la lista dei flop di mercato) sia proprio l'allenatore. E capisco quel sostenere che le dimissioni non sono nel suo dna perchè non è uno che molla nel momento di difficoltà. E non stentiamo a crederlo perché qui a Roma lo conosciamo bene. Però, sono proprio le motivazioni sul perché questa squadra non riesca ad essere squadra (mentalità, concentrazione, cattiveria agonistica ecc.) che avrebbero dovuto spingerlo alle dimissioni. Come dire: mi avete dato questi giocatori e con questi più di questo non riesco a fare. Io dico che dopo i sette gol di Firenze avrebbe dovuto fare il gesto, come fosse un guizzo di galanteria pallonara. D'altra parte, quando una casa viene costruita con i muri portanti storti e fragili, prima o poi viene giù, c'è poco da fare. E già dalle prime dichiarazioni su Pastore mezz'ala, beh, s'era capito che c'era qualcosa che non tornava.

    DiFra avrebbe dovuto dimettersi e sono convinto che Monchi avrebbe rifutato anche solo l'idea. Poi, tutti insieme appassionatamente verso la partita con il Milan, con Paulo Sousa dietro l'angolo di Trigoria pronto a subentrare. Ma dimettersi dopo una partita così e quelle sceneggiate dei giocatori in campo,  secondo me era inevitabile. Qualcuno dirà te la prendi con tutti ma non con i giocatori? E cosa vuoi aggiungere a ciò che s'è visto a Firenze?

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