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  • Momenti Di Gioia: quando la 'Partita di Natale' fermò la Grande Guerra

    Momenti Di Gioia: quando la 'Partita di Natale' fermò la Grande Guerra

    • Alessandro Di Gioia
    In un calcio ormai privo di esempi da seguire e positività, ma sempre più basato sul denaro e sul ritorno economico, e funestato da eventi che con il pallone non hanno nulla a che vedere, questa rubrica vuole proporre un momento di svago settimanale che ci riavvicini allo sport più bello del mondo, legato al campo di gioco ma non solo, anche ai social, alle iniziative di beneficenza e a storie da raccontare: il calcio è felicità, il calcio è passione, il calcio è "Momenti Di Gioia""

    Il calcio è uno sport fantastico, in grado di rendere fratelli tutti coloro che lo praticano e di fermare le guerre: non lo scopriamo oggi, nel 2016, ma lo abbiamo scoperto il giorno di Natale del 1914, quando in Europa imperversava la Prima Guerra Mondiale, la terribile Grande Guerra. La Tregua di Natale, come venne ribattezzata, aveva concesso ai due eserciti nemici, quello inglese e quello tedesco, di interrompere le ostilità per una giornata e di seppellire tutti i cadaveri, sgomberando le trincee e la Terra di Nessuno, la striscia di 50 metri che divideva i due eserciti nemici.

    L'alba arrivò diversa, struggente: i tedeschi, ricordando l'importanza del giorno, si svegliarono accendendo fiammelle e cantando canzoni di Natali. Gli inglesi si adeguarono subito: deposte le armi, si unirono al canto di "Stille Nacht", o "Silent Night". Un coro univa due eserciti che fino a 24 ore prima si sparavano in modo incessante. Un'incredibile atmosfera natalizia aveva pervaso gli animi dei soldati, tanto che uscirono dalle trincee e si mossero gli uni verso agli altri, per abbracciarsi e condividere fotografie, sigarette, sorsi di rum e whiskey, bottoni. Uno scenario da brividi, nel quale improvvisamente apparve un pallone, fatto di stracci: all'inizio nessuno ebbe il coraggio di toccarlo, poi un grosso tedesco ubriaco scagliò il primo calcio.

    Fu l'inizio della partita di Natale: 50 uomini contro 70 separati dalle divise diverse, una sfida nella quale chi aveva il pallone era un po' la divinità del momento. Tedeschi e inglesi continuarono a tirare quella palla da una parte all’altra della Terra di Nessuno fino a notte fonda, e qualcuno continuò anche quando ormai quegli stracci erano completamente infradiciati: la partita finì 3-2 per i tedeschi, o almeno così scrissero alcuni soldati nei loro diari. Da allora la Partita della Pace è entrata a far parte dell’immaginario universale: viene citata in una canzone di Paul McCartney, in un film del regista francese Carion e venne ricordata persino dall'ex presidente dell'Uefa Michel Platini, che inaugurò a Ploegsteert, teatro del match, un monumento in memoria a quei soldati, che si riscoprirono bambini e calciatori per una giornata. "Il pallone aveva rimpiazzato le pallottole, e per la durata di una partita di calcio l'umanità aveva ripreso il sopravvento sulla barbarie", recita il diario di un soldato. E allora capiamo perchè il calcio è più forte di tutto, anche delle guerre. 

    @AleDigio89

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