Momenti Di Gioia: il Le Havre scarica Nike e decide di autoprodursi le divise
"Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità": un vecchio adagio reso celebre dal supereroe ideato dalla Marvel, Spider Man, che si adatta benissimo al Le Havre, società calcistica francese che attualmente milita in Ligue 2. E allora, penserete, qual'è il potere di una squadra che, con tutto il rispetto possibile, milita nella cadetteria transalpina? Il Le Havre Athletic Club Football Association, squadra della città del dipartimento della Senna Marittima, nella regione dell'Alta Normandia, è stata fondata nel 1872 e per qusto motivo detiene il primato di società più antica del calcio francese. I colori sociali del club, importantissimi sin dalla nascita, sono il ciel et marine, ovvero il celeste ed il blu, che rappresentano un riconoscimento nei confronti delle due Università più prestigiose di Inghilterra: Oxford (blu) e Cambridge (celeste). Per una società che non ha centrato grandi successi nella sua storia, se si escludono i due titoli dei primordi e una Coppa di Francia, la tradizione è fondamentale: per questo motivo la società della città portuale francese ha deciso di fare a meno del suo sponsor tecnico, nientepopodimeno che Nike, ed iniziare a produrre autonomamente le proprie magliette, impresa non semplice per un club di Ligue 2, non certo ricco.
'NOI NON CI STIAMO!' - La decisione della rottura è arrivata dopo tre anni di pazienza, nei quali i tifosi non hanno mai fatto mistero di non gradire le scelte stilistiche operate da Nike, che continuava a proporre divise non in linea con i colori sociali del club per esigenze di marketing, come ormai accade tristemente in tutta Europa, dove club di nobili tradizioni si vedono usurpati della propria tradizione in nome del dio denaro. Ad un certo punto, all'inizio di questa stagione. il presidente del club francese, Jean-Pierre Louvel, ha deciso di dire basta: "I nostri colori sono il blu come l'Università di Oxford e celeste come Cambridge posti in maniera verticale e nelle medesime proporzioni. Era necessario porre un freno al processo di standardizzazione delle nostre divise secondo le logiche commerciali. È però altrettanto vero che le nostre potenzialità economiche non sono quelle dei top club europei, giochiamo in Ligue 2 e non siamo in grado di imporre il nostro volere a un colosso come la Nike". Scelta coraggiosa, al limite della follia, ma in onore della storia di uno dei club più antichi del mondo.
AUTOPRODUZIONE IN PORTOGALLO - Il Le Havre ha così deciso di autoprodursi le divise: il marchio societario ha deciso di far produrre le proprie divise in Portogallo, ad un costo superiore rispetto a quanto era stato preventivato da Nike, ma in onore dei propri tifosi. Tuttavia alla fine si è giunti ad un compromesso tra la società americana e il club francese ed i rapporti commerciali tra i due non si sono interrotti completamente: il Le Havre si è prodotto da sé solamente la prima divisa, mentre la seconda maglia, quella bianca, e il resto del materiale tecnico rimarrà con il marchio americano. Ottima la scelta del colosso americano, che non ha voluto penalizzare troppo un atto di coraggio dovuto alla tradizione e alla stima nei confronti dei vicini anglosassoni, ribadita nell'ultima amichevole disputata a Wembley tra Inghilterra e Francia dopo i terribili attentati terroristici di Parigi.
VIVA LA TRADIZIONE - La maglia bluceleste "old style" è stata messa in vendita al prezzo di 69,90 euro e sta riscuotendo un gran successo: perchè la storia di un club è più importante di tutti gli aspetti economici del calcio moderno. Il Le Havre ne ha dato una dimostrazione tangibile, anche club come Genoa e Pro Vercelli, tra i più antichi d'Italia, hanno scelto di non alterare a nessun costo i propri colori. Sarebbe il caso che anche le big del nostro calcio, Juventus, Inter e Milan in primis, inizino a comprendere che la passione dei tifosi è destinata a prevalere sul denaro, ora e per sempre.
Alessandro Di Gioia
@AleDigio89