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    Mollo tutto e vado a fare mercato in Giappone

    Mollo tutto e vado a fare mercato in Giappone

    • Jean-Christophe Cataliotti
    Vuoi fare il procuratore sportivo? Sei disposto a cambiare vita pur di coronare il tuo sogno? Un mio amico lo ha fatto. Lavora in Giappone come consulente di mercato per tutti i club di serie A e B giapponesi. E proprio in questi giorni mi ha contattato per tentare di collaborare su alcuni progetti. Ma ecco un po' di notizie sul calciomercato giapponese che potrebbero risultare interessanti non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per gli appassionati di calcio maggiormente attenti alle dinamiche del calcio-business. Per prima cosa, attualmente il calciomercato nipponico è ancora aperto e chiuderà a fine febbraio. Si tratta della finestra di mercato più lunga, quella delle 12 settimane, che corrisponde alla nostra sessione estiva. Il mercato di riparazione aprirà, invece, circa a metà giugno per chiudere a metà luglio. 

    Come lavorano le società di calcio in Giappone?
    Lavorano a stretto contatto con Leghe, le quali possono, all'occorrenza, stanziare fondi per sovvenzionare l'acquisto di calciatori stranieri. I manager giapponesi, mi è stato riferito, sono scrupolosi, attenti, e quasi maniacali nel loro lavoro di scouting proiettato verso l'estero. Non amano fare il colpo di mercato dell'ultima ora. Preferiscono lavorare nel tempo, valutando con attenzione le opportunità provenienti dal calcio sudamericano (tanti sono i brasiliani presenti in Giappone!) o da quello europeo (gli occhi sono puntati anche sul calcio italiano!). 
    Se, ad esempio, un procuratore volesse proporre un proprio assistito per il mercato di riparazione - giugno-luglio - dovrebbe iniziare a caldeggiare l'acquisto dei suoi calciatori entro il mese di febbraio, o sarà già troppo tardi.
    Ed ecco che può essere richiesto di presentare, non oltre il corrente mese, una propria lista di calciatori da "esportare" in Giappone per l'estate. 

    Quali sono i calciatori maggiormente ambiti?
    Sicuramente gli attaccanti a fine carriera, aventi però - come avrebbe detto Vittorio Gassman - "un grande avvenire dietro alle spalle"; dai ci siamo capiti: i calciatori che hanno superato la trentina, ma che ancora possono essere capaci di metterla dentro.
    Sì perchè non pensiate che in Giappone il livello dei campionati professionistici sia scadente. Il calcio giovanile sta crescendo sempre di più, ci sono strutture all'avanguardia, e le idee non mancano di certo.

    Quali i ruoli non richiesti?
    Non sono interessati né ai portieri né ai difensori centrali, se stranieri. Gli allenatori - quasi tutti giapponesi - vogliono in quei ruoli - particolarmente delicati - calciatori che parlino la loro lingua! 

    Ma quanti slot ci sono per i "forestieri"?
    Solo 3, sia in serie A che in serie B. Attenzione, pertanto, a non proporre calciatori che non possano andare a fare la differenza! 
    Quanto all'aspetto economico, va posto in rilievo che il Giappone non è la Cina. I manager nipponici devono "fare spesa" nel rispetto di un determinato budget che viene determinato assieme alle Leghe stesse. Sono, infatti, quest'ultime a dettare i parametri di spesa, che non dovranno superare determinate soglie. In Cina, al contrario, sappiamo che le società sono capaci di fare acquisti folli pur di ingaggiare il campionissimo di turno.

    Concludendo, progettualità, pragmatismo, professionalità sono i tre ingredienti principali del calciomercato giapponese!
    E allora perché non pensare di mollare tutto e diventare consulenti di mercato delle più grandi squadre giapponesi?
    I presupposti per fare bene ci sono tutti...

    Jean-Christophe Cataliotti - www.footballworkshop.it 

     

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