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    Molina: 'Vivo una favola, dalla Serie A alla Copa America con Messi. Boca pentito? Gli devo tutto'

    Molina: 'Vivo una favola, dalla Serie A alla Copa America con Messi. Boca pentito? Gli devo tutto'

    Tra i protagonisti della vittoria della Copa America, Nahuel Molina è pronto a rituffarsi in Serie A con la maglia dell'Udinese. Accostato all'Inter dopo l'addio di Hakimi, e prima dell'arrivo di Dumfries, l'ex Boca Juniors si racconta a la Gazzetta dello Sport: "E' una favola. In un anno ho conquistato il posto da titolare in Europa, in Serie A con l’Udinese e ho vinto la Coppa America giocando nell’Argentina accanto a Messi. Quando ero piccolo, nelle giovanili del Boca, era il mio idolo e ora gioco accanto a quello che definisco un genio". 

    SU DE PAUL - "Mi ha preso sotto braccio, mi ha dato una direzione, mi ha aiutato mucho, anche con l’Argentina. Mi ha fatto essere tranquillo. Ora io e il Tucu sentiamo la responsabilità, ma qui c’è gente esperta come Okaka, Nuytinck, Samir. Lo scorso anno abbiamo patito i troppi infortuni e il covid, stavolta speriamo di fare qualcosa in più della salvezza. Altrimenti Pozzo ci manda in ritiro. Ma in Argentina è peggio. A Rosario se perdevi non uscivi neppure per far la spesa". 

    SU UDINE - "Bene, vivo in centro. Non è Buenos Aires, è tranquilla. Amo pasta e prosciutto, ma qui ti controlla il nutrizionista. Tra qualche settimana tornerà Barbara, la mia ragazza da 5 anni. L'Argentina? Manca la famiglia, per il resto con internet si fa tutto". 

    LA FAMIGLIA - "Mio padre ha allenato i bambini, è un fanatico di calcio, siamo 5 figli. Lui e la mamma sono separati. La prima maglia dell’Argentina è stata per lei, Lelia". 

    L'INFANZIA - "Sono andato via di casa a 11 anni, quando sono entrato settore giovanile del Boca. Lì c’è tutto, super organizzazione. Ho imparato presto a crescere. Volevo l’Europa. Sono “arrivato” col lavoro, questo me lo riconosco. Il Boca pentito perché mi ha fatto andare via da svincolato? Mah. Io devo davvero tutto al Boca. Mi hanno mandato due volte in prestito. È difficile giocare lì. Niente polemiche, volevo l’Europa e quando il mio procuratore, Leo Rodriguez mi ha proposto l’Udinese, ho detto subito sì. In A il livello è alto e ora l’Italia è campione come noi". 

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