Modena da applausi: vince il premio Fair Play, onora i genitori di Ciro Esposito e abbatte le barriere in curva
Sono stati proprio Giovanni Esposito e Antonella Leardi, il papà e la mamma del ragazzo napoletano, ferito a colpi di pistola il 3 maggio scorso, a Roma, mentre andava all'Olimpico per assistere a Fiorentina-Napoli e spirato dopo 53 giorni di agonia, ad abbattere simbolicamente le reti di protezione della Curva Sud dello stadio Braglia. E', questo, il primo atto dell'operazione "Un calcio senza barriere", che porterà l'impianto del Modena ad essere fra i primi del genere in Italia. Il passo iniziale è stato rimuovere le reti sovrastanti le divisorie alle spalle della curva Montagnani.
Il progetto è stato fortemente voluto da Antonio Caliendo: in due anni, ha ricostruito dalle fondamenta la società emiliana, risanandone il bilancio, allestendo una formazione molto competitiva sotto la guida di Walter Alfredo Novellino che, nella passata stagione, è giunta sino alla semifinale playoff per la A e ora, riparte con dichiarate ambizioni di ritentare la conquista della promozione.
Ma è sul fronte dell'educazione sportiva, del rispetto, del fair play, che l'azione del Modena è esemplare, accompagnandola con il forte sviluppo del settore giovanile dove, la prima cosa che si insegna, è la cultura dello sport nell'accezione più completa del termine. Complimenti, Modena. E, ancora una volta onore agli straordinari signori Esposito che, nonostante la tragedia immane abbattutasi su di loro, onorano la memoria di Ciro con la loro dignità, il loro coraggio, le loro parole di pace e di amore.
(Foto tratta da ilrestodelcarlino.it)