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    Mistero Jack Ma: voleva il Milan prima di Elliott e con Suning ha sfiorato l'Inter, ma ora è sparito in Cina

    Mistero Jack Ma: voleva il Milan prima di Elliott e con Suning ha sfiorato l'Inter, ma ora è sparito in Cina

    Un grande mistero si sta facendo largo fra le pieghe della Cina in cui Jack Ma uno dei suoi uomini più ricchi, il fondatore di Alibaba, è a tutti gli effetti oggi sparito da ogni radar. Proprio a 2 mesi di distanza da quell'intervista in cui criticava apertamente il governo cinese per i limiti imposti ai propri imprenditori.

    VOLEVA MILAN E INTER - Jack Ma è divenuto celebre negli ultimi anni anche in Italia proprio grazie al legame, mai realmente esploso, con il mondo del calcio. Prima di Yonghong Li e di Elliott era stato proprio lui uno dei potenziali compratori del Milan e nel corso degli ultimi anni è stata più volte ribadita dai media cinesi la vicinanza con Zhang Jindong e la possibilità prima di inserirsi nell'Inter con quote societarie e poi di sostituirsi a Pirelli con il suo Evergrande, come sponsor di maglia del club.

    DISPERSO - Il mistero si infittisce perché Jack Ma nell'ultimo periodo è addirittura scomparso da quello che eEra il “suo” show televisivo, Africa’s Business Heroes, in cui Jack Ma lanciava aspiranti startupper africani con la sua fondazione. Era uno dei quattro giudici che dovevano decretare il vincitore. Invece, riporta Repubblica, Jack Ma è sparito dallo schermo. Il suo volto non compare più, ed è stato cancellato anche dal sito del programma

    IL CONFRONTO COL GOVERNO - La sua ultima dichiarazione pubblica risale al 24 ottobre, quando durante una conferenza a Shanghai criticò i regolatori finanziari cinesi per la loro ossessione per i rischi, definendo le limitazioni un cappio al collo per l’innovazione. L’ultima apparizione è invece del 2 novembre, proprio dopo essere stato convocato dagli stessi regolatori finanziari per un supplemento di indagine sulla quotazione della sua Ant, il colosso della finanza digitale, bloccato poi il giorno dopo e a cui ha fatto seguito un'enorme campagna antitrust su tutte le sue aziende.

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