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Mirallas scalza Pjaca e si prende la Fiorentina
È il fenomeno del momento, l'uomo che è riuscito a tenere in vita il cammino della Fiorentina, costantemente indirizzato verso l'inefficienza di un progetto tecnico che stava assoggettandosi a un modesto campionato da metà classifica. Firenze - e soprattutto Stefano Pioli - ringraziano Kevin Mirallas, autore di due gol fondamentali in altrettante partite similmente importanti. Se la Fiorentina si avvicina al Natale con un pizzico di autostima in più, il merito è anche delle due zampate del belga: al posto giusto al momento giusto, dapprima contro il Sassuolo, poi nel derby con l'Empoli.
REDIVIVO - Reduce da due stagioni tendenti all'oblio, Mirallas ha trovato nella maglia viola l'occasione della ripartenza. Dopo i problemi accusati nella parte finale dell'esperienza all'Everton, il ritorno alla casa dell'Olympiacos non ne ha cambiato l'inerzia della carriera al varco dei trent'anni. Le necessità del calciatore si sono incontrate con quelle della società, che l'ha accolto dotandosi di una prima alternativa di qualità al tridente tanto agognato in estate. Lo spazio non è stato troppo, ma l'esperienza ha giovato alla sacra virtù della pazienza.
OCCASIONE - La maturità di Mirallas è uscita allo scoperto, mostrandosi senza pudore durante mesi di panchina, intervallati da spezzoni non memorabili e occasioni dall'errato acume tattico. Mai protagonista, fino a quando Pioli ha deciso di bocciare Pjaca all'intervallo della gara contro il Sassuolo, quella in cui il belga al 93' ha riacciuffato il punteggio strappando un punto dorato ed evitando il baratro alla Fiorentina. E scavalcando il croato nelle gerarchie. Tutto in pochi minuti: l'intuizione, però, è stata giusta, perché una settimana dopo ha pareggiato il vantaggio di Krunic, aprendo alla vittoria sull'Empoli.
CAMBIAMENTI - Anche grazie al restyling tattico adoperato da Pioli, Mirallas potrebbe trovare più spazio. Grazie alle sue caratteristiche, il tecnico viola ha potuto creare una spalla per Simeone e cambiare modulo, passando nell'ultima sfida a un 3-4-1-2 con il belga centravanti insieme all'argentino. E proprio da questo asse è nato il gol del pareggio. Adesso è il suo momento dopo tempi difficili. Aveva detto di non essere venuto in Italia per fare la comparsa: ha avuto ragione, ora è il tempo di confermarsi per il bene suo e di una Fiorentina che potrebbe adorarlo.
REDIVIVO - Reduce da due stagioni tendenti all'oblio, Mirallas ha trovato nella maglia viola l'occasione della ripartenza. Dopo i problemi accusati nella parte finale dell'esperienza all'Everton, il ritorno alla casa dell'Olympiacos non ne ha cambiato l'inerzia della carriera al varco dei trent'anni. Le necessità del calciatore si sono incontrate con quelle della società, che l'ha accolto dotandosi di una prima alternativa di qualità al tridente tanto agognato in estate. Lo spazio non è stato troppo, ma l'esperienza ha giovato alla sacra virtù della pazienza.
OCCASIONE - La maturità di Mirallas è uscita allo scoperto, mostrandosi senza pudore durante mesi di panchina, intervallati da spezzoni non memorabili e occasioni dall'errato acume tattico. Mai protagonista, fino a quando Pioli ha deciso di bocciare Pjaca all'intervallo della gara contro il Sassuolo, quella in cui il belga al 93' ha riacciuffato il punteggio strappando un punto dorato ed evitando il baratro alla Fiorentina. E scavalcando il croato nelle gerarchie. Tutto in pochi minuti: l'intuizione, però, è stata giusta, perché una settimana dopo ha pareggiato il vantaggio di Krunic, aprendo alla vittoria sull'Empoli.
CAMBIAMENTI - Anche grazie al restyling tattico adoperato da Pioli, Mirallas potrebbe trovare più spazio. Grazie alle sue caratteristiche, il tecnico viola ha potuto creare una spalla per Simeone e cambiare modulo, passando nell'ultima sfida a un 3-4-1-2 con il belga centravanti insieme all'argentino. E proprio da questo asse è nato il gol del pareggio. Adesso è il suo momento dopo tempi difficili. Aveva detto di non essere venuto in Italia per fare la comparsa: ha avuto ragione, ora è il tempo di confermarsi per il bene suo e di una Fiorentina che potrebbe adorarlo.