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    'Mio figlio scartato nei provini come Boulaye Dia, non gli passavano la palla'. I consigli dell'esperto di scouting

    'Mio figlio scartato nei provini come Boulaye Dia, non gli passavano la palla'. I consigli dell'esperto di scouting

    • jean-Christophe Cataliotti
      jean-Christophe Cataliotti
    Gentile Procuratore,

    la sua rubrica la seguo da anni, ma mai avrei pensato che sarei stato costretto un giorno a dover far sentire la voce dell'ennesimo papà che si lamenta di quanto accade nel mondo del calcio giovanile. In questi giorni leggendo in giro per il web la favola di Boulaye Dia, scartato in vari provini e poi grande protagonista in Champions League contro il Liverpool, ho pensato a mio figlio reduce in questo periodo da ben 5 provini in giro per l'Italia in squadre professionistiche. Ovviamente i provini non sono andati a buon fine per motivi disparati, ma con una antipatica e spiacevole ricorrenza: nelle partitelle i compagni non gli hanno mai o quasi mai passato la palla!

    E allora chiedo: questi provini a che servono? Mio figlio è un 2008 e vorremmo che approdasse in una squadra professionistica, ma sembra gli venga negata la possibilità di mostrare il suo potenziale. Come è possibile che ragazzini di 13-14 anni scientemente decidano di non far toccar palla a un ragazzino che potrebbe un giorno diventare un loro compagno di squadra? E gli allenatori non dovrebbero intervenire? Aldo


    Gentile Aldo,

    si racconta che Boulaye Dia più che scartato sia stato sfortunato in tante occasioni
    (ad esempio, in un'occasione per un guasto alla macchina del papà non poté neppure presentarsi a un provino!). 

    Quello che Lei "denuncia" non è imputabile a nessuno, fa parte del calcio. E' normale che se arriva un bravo 2008 in prova gli altri coetanei siano gelosi e competitivi, soprattutto i compagni di reparto. Sono situazioni da mettere in preventivo ogni volta, ma esiste una ricetta che vale per tutti: il calciatore in prova deve farsi notare in tutti i modi, recuperando palloni, inserendosi con i tempi giusti, chiamando palla (anche se non dovesse arrivare) e, soprattutto, cercando di legare con i compagni prima e durante la partita. Gli allenatori dovranno valutare soprattutto l'atteggiamento mentale del ragazzo in prova, cercando di leggere tra le righe le potenzialità tecniche dello stesso al di là dei palloni toccati e giocati. 

    Ma ora passo la palla agli amici di calciomercato.com: i provini dei giovani calciatori servono davvero oppure sono inutili nella maggior parte dei casi? Raccontate le vostre storie...  

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