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    'Mio figlio si diverte, ma è sempre in panchina'. E' giusto farlo smettere?

    'Mio figlio si diverte, ma è sempre in panchina'. E' giusto farlo smettere?

    • Jean-Christophe Cataliotti
    Gentile Procuratore,

    la seguo con interesse da alcuni anni su questa rubrica e oggi ho trovato la forza di scrivere anch'io, ma per esporre un problema diverso da quelli che solitamente le vengono illustrati. Mio figlio non è portato per il calcio e vorrei che smettesse di giocare per dedicarsi ad altre attività sportive. Ha 15 anni, gioca nel settore giovanile di una squadra professionistica di serie C, ma non scende mai in campo nelle partite ufficiali. La cosa più sorprendente è che non si lamenta mai, va agli allenamenti sorridente e non ci rimane male se non prende parte neppure per un minuto alle partite. Dovremmo essere dei genitori felici per l'atteggiamento positivo di nostro figlio, ma non capiamo che senso abbia che lui perda due ore al giorno per allenamenti vari (sacrificando anche lo studio) per poi non vedere ripagati i suoi sforzi nelle domeniche di campionato. Ora vorremmo che smettesse di giocare, ma non sappiamo come dirglielo...Marcello '61

    Gentile Marcello,

    non accolgo con benevolenza questa sua lettera.
    Penso, infatti, che dovrebbe rivolgersi ad altri professionisti e non a un procuratore per chiedere consigli di questo tipo. Ma, visto che mi ha interpellato, esprimo sinteticamente la mia opinione sul punto: ben vengano i ragazzi che giocano a calcio per puro divertimento, che si allenano in allegria e che digeriscono la panchina come se nulla fosse. Ho il sospetto che suo figlio sia molto più portato di quanto lei possa pensare perché il metro di giudizio non è la panchina, ma l'atteggiamento mentale. Se è tesserato presso una società professionistica qualcosa varrà di sicuro, se non gioca la domenica ci saranno delle motivazioni (es. ancora in fase di sviluppo, calciatori più forti nel ruolo, il Mister che non lo vede, ecc.), se non si lamenta è perché sa che prima o poi arriverà il suo momento. Il mio consiglio è di lasciarlo stare, di farlo giocare e di non creargli complessi gratuitamente. Se va bene a scuola, fa sport, si diverte ed è ottimista dove sono i problemi? Perché dovrebbe cambiare attività sportiva? 

    Ma ora passo la palla agli utenti di calciomercato.com: è corretto che i genitori tolgano il pallone dai piedi ai loro figli solo perché quest'ultimi non raggiungono i risultati sportivi sperati (dai genitori)?

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