Mini-rivoluzione Torino: Ventura pensa al 4-3-3
Cinque giornate senza vincere e Ventura pensa ad una mini- rivoluzione per il suo Toro. Il tecnico granata si appresta ad affrontare il Milan, domenica, a San Siro, con un’emergenza che ormai è rientrata e vedrà così a sua disposizione praticamente tutti i giocatori della rosa. In particolar modo, il rientro da squalifica di Vives e il contemporaneo recupero di Brighi permettono a Ventura di proporre di nuovo il 4- 3- 3 che è stato accantonato per tutto il girone di ritorno. In quello di andata, infatti, è stato più facile vedere il Toro schierato con una sorta di 4- 2- 4 'mascherato', con Vives ad agire da esterno sinistro, ma con evidenti ordini di difesa durante il possesso palla avversario. Questa soluzione tattica manca al Toro da metà novembre e potrebbe tornare di moda domenica, per arginare la qualità del Milan. Con la complicità prima della scarsa forma di Brighi in quel periodo e dopo di un suo infortunio, a Ventura è venuta a mancare la punta di diamante della mediana, l’u om o senza il quale il Toro non riesce più a vincere: non è un caso che l’ultima vittoria granata in questo campionato, datata 17 marzo contro la Lazio, coincida con l’ultima apparizione in campo di Brighi ( tra i migliori in campo) prima del ko rimediato dal centrocampista durante l’amichevole con la Cremonese. Da quel momento, la formazione di Ventura ha raccolto un punto contro il Bologna e quattro sconfitte contro Napoli, Roma, Fiorentina e Juve. Contro il Milan i granata hanno l’ultima occasione per battere una big in questo campionato e Ventura vuole provarci anche valutando l’opportunità di cambiare modulo, ora che l’infermeria e il giudice sportivo glielo permettono. Gazzi è un intoccabile, Brighi può invece garantire in mediana la personalità e la qualità mancate al Toro in quest’ultimo mese, mentre Vives può tornare a ricoprire quel ruolo 'elastico' tra il centro del campo e la corsia sinistra. In questo modo Ventura mira a garantire alla squadra una maggiore copertura difensiva, partendo già dal centrocampo e riducendo così il rischio di mettere in difficoltà i propri difensori. In questo modo, peraltro, si porta Alessio Cerci a giocare qualche metro più avanti rispetto al solito, riducendo così il suo sforzo e prolungandone la tenuta durante il match: l’ex viola così facendo può tornare ad essere l’arma in più dei granata, ovvero quel giocatore che ha saputo raccogliere il consenso del ct Prandelli, che ora da lui si aspetta una prestazione convincente anche contro una grande del nostro campionato.
(CronacaQui Torino)