Milito non si scorda del Genoa: 'Qui ho conosciuto il grande calcio'
Nella sua gara di addio al calcio giocato, disputata sabato al Cilindro di Avellaneda in Argentina, Diego Milito ha avuto modo di ringraziare e salutare anche il Grifone e i suoi sostenitori: “Il Genoa mi ha portato in Europa – ha affermato il Principe – facendomi conoscere al grande calcio e i tifosi mi hanno trattato sempre benissimo”.
Milito, indimenticato bomber rossoblù, sbarcò a Genova a 24 anni nel gennaio 2004, in prestito dal Racing Avellaneda, il club nel quale era cresciuto. In una stagione e mezza con la maglia della squadra più antica d'Italia, allora relegata in Serie B, l'argentino disputò 59 partite in campionato e tre in Coppa Italia, mettendo a segno la bellezza di 34 reti. Milito contribuì alla promozione del Grifo in Serie A, risultato poi vanificato dalla sentenza della giustizia sportiva sul famigerato caso delle valigette che retrocesse il Genoa in C e costrinse il Principe ad emigrare in Spagna, al Real Saragozza.
Sotto la Lanterna, però, non si erano dimenticati di quel bomber dalla faccia triste. Ed infatti nell'ultimo giorno di mercato dell'estate 2008, Preziosi riuscì a riportare Milito a Pegli, sborsando la non indifferente cifra di 13 milioni di euro.
La seconda vita di Milito con la maglia rossoblù, questa volta in Serie A, durò solo una stagione ma fu abbastanza per farlo entrare nella storia del club. Il Principe mise a segno 24 reti in campionato (tra cui quattro nei due derby) e due in Coppa Italia, guadagnandosi a fine anno la chiamata dell'Inter di Mourinho. Oltre ad un posto di rilievo nei cuori dei tifosi del Grifone.