Milanmania: solo i rossoneri hanno speso sul mercato. Maldini, ora la parola d'ordine è 'prestito', ma che sia da Champions!
Uno sforzo importante per il Club di Via Aldo Rossi, che come prossimi obbiettivi ha la definizione dell’acquisto a zero di Giroud, e soltanto a zero. La palla passa ora alle doti di convincimento, nei confronti di Roman Abramovic, dell’attaccante francese che ha già raggiunto un accordo economico con Ivan Gazidis e Paolo Maldini. Non è finita. Sempre più forti i rumors circa il tentativo di regalare a Stefano Pioli il giocatore eletto il migliore della Ligue 2 francese, Amine Adlì, talento del Tolosa.
Continuano intanto i lavori per rinnovare i prestiti di Brahim Diaz e Diogo Dalot, ma soprattutto per chiudere l’accordo con il Barcellona per Firpo. Prestito è la parola magica del futuro mercato del Milan. Forte del successo con Tomori e Brahim Diaz, i plenipotenziari del mercato milanista, dopo i nomi appena citati, si muoveranno nelle tante settimane che portano all’ultimo giorno delle trattative, soprattutto per garantirsi prestiti, da monitorare nel corso della stagione, per poi affondare i colpi fra un anno.
Strategia assolutamente condivisibile, a patto che siano prestiti da Champions League e utili per confermare il vertice della classifica ,in campionato. Io mi auguro che comunque, prima della fine, il Milan si regali e regali un gioiello da Coppa dei Campioni, un grande giocatore ricco di carisma e personalità, per continuare l’opera di miglioramento della rosa rossonera, a tutti i livelli, tecnici, tattici e umani. Uno e uno solo per stagione, per permettere ai rossoneri di ridurre il gap dai top club europei. Poteva essere Rodrigo De Paul, ma il costo è salito a livelli troppo elevati.
Chiudiamo con la questione Hakan Calhanoglu, le speranze di essere al centro del mercato europeo del quale si sono certo ridimensionate dopo le prime due partite deludenti della Turchia. Il numero 10 è un buon giocatore, ma non certo tale da spingere i dirigenti milanisti a ulteriori sacrifici per convincerlo a rimanere. Le sue esitazioni non sono piaciute, soprattutto se firmasse per il Milan come sua ultima soluzione. Il blasone, la tradizione e il progetto rossonero non meritano i tentennamenti di un trequartista bravo, efficace nello schema di Pioli, ma che verrà ricordato per la scarsa continuità di rendimento e soprattutto verrà giudicato, dai tifosi, con la giusta severità, dopo il suo modo di comportarsi nei confronti della squadra che lo ha lanciato.
Gigio Donnarumma. Bollettino del 18 giugno. Molti ben informati erano sicuri che avesse lasciato il Milan, perché forte di un accordo con un altro Club, anzi addirittura avesse già firmato. Forse il Barcellona, ma non lo ha ancora acquistato. Forse la Juventus, ma non lo ha ancora acquistato. Forse il PSG, ma non l’ha ancora acquistato. Nonostante voci forti abbiano annunciato la firma con la società parigina per l’8 giugno non è accaduto nulla. Nonostante continuino a dire che siano prossime le visite mediche, e lo dicano da dieci giorni, di ufficiale non è emerso nulla. A quando dunque il nome della sua nuova squadra? Mi limito intanto alla cronaca. Sono passate quattro settimane dalla fine del campionato, eppure non si hanno notizie di firme. E’ iniziato da una settimana l’Europeo. Donnarumma non ha ancora un Club. Aggiornamenti al prossimo bollettino del 25 giugno.