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Milanmania: siamo il Milan, non rinunciamo alla Champions per il campionato! Se mandiamo l'Inter a -10...
Non sono d’accordo poi quando si parla di un squadra non competitiva in Champions League. La Coppa del City, del Liverpool, del Bayern certamente, non quella dello Sheriff, del Brugge, del Malmoe, del Besiktas etc etc etc. Una corrente di pensiero vorrebbe poi che il Milan si concentrasse solo sul campionato. Forse superficialmente ignorando quanta energia positiva possano riversare, anche nelle sfide del weekend, le vittorie e le belle prestazioni europee. Brutte idee che non tengono conto della storia di un Club dalla vocazione europea. Nemmeno delle sue vittorie, dei suoi trionfi internazionali, che lo hanno avvolto nella leggenda. Il Milan ha sacrificato lo Scudetto della Stella, nel 1973, per vincere, nella tremenda sfida di Salonicco, la Coppa delle Coppe. Questo è il Milan. Una società che punta sempre in alto senza calcoli piccoli, degni di un club piccolo, non di quello che che ha sulle maglie il 7, il numero delle Coppe dei Campioni vinte. Non invidio coloro i quali vogliono trascorrere ancora i martedì e i mercoledì seduti sul divano, davanti alla tv che diffonde le meravigliose sensazioni delle notti di Coppa. Come se non fossero sufficienti le tristezze degli scorsi anni bui. Sarò a Madrid per continuare a coltivare un sogno quasi impossibile, per vivere fino in fondo le emozioni europee.
Chiudo qui e testa al derby, dove il fiammifero è in mano all’Inter staccata sette punti da Napoli e Milan. Le sentenze non possono essere scritte ai primi di novembre, ma recuperare dieci punti, in caso di sconfitta, non a una rivale, ma addirittura a due, diventa compito complicato. Meglio comunque pensare al Milan che deve innanzitutto cancellare le scorie, psicofisiche dell’impegno di coppa. L’importante, per gli uomini di Pioli è entrare in campo senza condizionamenti, senza calcoli. Il vantaggio in classifica non deve essere un freno, ma uno stimolo, per ripetere le tante belle prestazioni di questo inizio di stagione. Torna al centro dell’attacco Zlatan Ibrahimovic, devastante all’Olimpico. Sono infiniti i meriti del fuoriclasse svedese. Sotto ogni aspetto, tecnico, tattico e morale. Questo però il più bel complimento che però si possa rivolgere a Ibra. Il campione di Malmoe è stato così bravo a aiutare la crescita del gruppo che oggi i suoi compagni possono offrire grandi prestazioni, conquistare punti preziosi e tenere un cammino costante e continuo anche quando manca il loro leader carismatico. Fondamentale intanto il recupero dei giocatori da troppo tempo assenti. Le prossime ore diranno se, oltre che Florenzi e Pellegri, anche Ballò Toure e Rebic possano essere convocati. Il senegalese, dopo lo scontro con Soriano, è stato a lungo con una caviglia gonfia, stringendo i denti a Roma, quando è stato impiegato al posto di Theo Hernandez, espulso. Particolarmente grave l’assenza anche di Rebic, che non ha permesso al tecnico milanista l’alternanza sulla fascia sinistra. Leao è stato costretto così a un tour de force, che, per fortuna, solo parzialmente ha influenzato le sue performance.
A Firenze tornerà, dopo la sosta, anche Messias, dal quale i dirigenti rossoneri si attendono partite degne della sua classe brasiliana. Stefano Pioli si augura di poter contare sulla rosa al gran completo per chiudere questo splendido 2021, ricco di record e vittorie. Per confermare la posizione in classifica e la qualità delle prestazioni. Molto comunque dipenderà dal risultato di domenica sera. Che il dio del tempo Kronos muova rapidamente le sue lancette. L’emozione e la tensione stanno salendo. Si gioca il derby di Milano. Il mondo guarda San Siro. Il mondo guarda il Milan!