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    Milanmania: se i cinesi ripartono da Albertini o Maldini, è un bell'inizio

    Milanmania: se i cinesi ripartono da Albertini o Maldini, è un bell'inizio

    • Luca Serafini
    La Gazzetta di oggi ipotizza ruoli societari importanti, nel nuovo organigramma cinese, per Albertini, Maldini e Costacurta. Sarebbe una prima mossa molto efficace per rassicurare i tifosi rossoneri, ancor prima di analizzare eventuali incarichi e mansioni. C'è bisogno di sapere che, quali che siano gli interessi reali dei nuovi proprietari orientali, qualcuno abbia a cuore anzitutto le sorti sportive dell'azienda. Qualcuno che sappia garantire il rispetto delle regole e dei valori che questo club si è imposto negli anni d'oro della gestione-Berlusconi, dopo vicende travagliate che lo avevano spesso distinto in negativo nella sua pur luminosa storia di campo: basti ricordare il quasi mezzo secolo senza scudetti nel '900, o presidenti come Riva, Buticchi, Colombo, Farina. 

    Oggi che le fondamenta appaiono comunque più solide, atleti che hanno contribuito ai trionfi e all'immagine del Milan, uomini onesti, leali, disinteressati, padri di famiglia impeccabili, devono sicuramente avere un posto al fianco degli stranieri. Non è importante che tra loro il solo Albertini abbia un curriculum con gavetta manageriale: le persone intelligenti possono fare esperienza e anche sbagliare, perché quello che possono dare in termini di credibilità e affidabilità sarebbe sufficiente anche solo attraverso un caffè a Milanello, un salto al Portello, una poltroncina in tribuna. Imparando un mestiere nel frattempo difendendo ancora i colori di una maglia, come una volta. Se veramente queste sono le intenzioni dei cinesi vanno sostenute e incoraggiate, anche perché dimostrerebbero la volontà di chiudere con un certo passato, sposandone un altro più rassicurante guardando al futuro. 

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