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    Milanmania: ora Suso è un problema

    Milanmania: ora Suso è un problema

    • Carlo Pellegatti
    Che settimana! Si comincia con Roma–Empoli, partita seguita con interesse dai tifosi del Milan, e dell’Inter, perché i giallorossi sembrano ancora la minaccia più palpabile per la conquista di un posto in Champions League. Subito una parentesi. Mi auguro che per la società rossonera sia l’ultima stagione dove diventi una preoccupazione, quasi  un’angoscia, il piazzamento fra le prime quattro, ma torni a essere una scontata abitudine, come fino all’inizio di questo decennio. Martedì sera la serata offre due spettacoli da brividi. A Torino, va in scena una partita che gronda tensione, passione, ossessione. La sfida di ritorno tra Juventus e Atletico calamiterà gli appassionati di calcio. Prevedo case e pub pieni di gente, che soffre per il risultato, juventini e non. Io ho trovato una alternativa affascinante a Cristiano Ronaldo. Sarò al Teatro alla Scala, per  applaudire un altro fuoriclasse, il celeberrimo tenore Placido Domingo, che interpreta Giorgio Germont, nella “Traviata “ di Giuseppe Verdi, con la sontuosa regia di Liliana Cavani. Due ore senza pallone, ma sto già pregustando un’opera indimenticabile. Il giovedì di Europa League, oltre al Napoli impegnato a Salisburgo, regala ancora tensione. L’Inter, in emergenza, affronta l’Eintracht Frankfurt, accompagnato dal tifo di quattordicimila tifosi.

    Poi finalmente domenica riapre la... Scala, quella del calcio, per un derby, mai così importante negli ultimi anni. Non è una questione di rivalità cittadina, ma di pesante, pesantissima sfida per la classifica. Come arriva il Milan? Benissimo per quanto riguarda l’ autostima, la sicurezza dei propri mezzi, l’entusiasmo, sul piano del morale. Invece, per quanto riguarda il campo, Gattuso sta schierando in campo una squadra dalla buona organizzazione tecnico-tattica, che ha, come punto forte, una difesa formidabile. Ecco però dove nasce qualche preoccupazione. Oggi i rossoneri mostrano qualche problema sul piano della manovra offensiva, poco propositiva nelle ultime partite. Il motivo mi appare chiaro: la scarsa forma, ormai da troppo tempo, di Suso, pedina fondamentale per quanto riguarda la fase conclusiva e l’assist ai compagni. Alla latitanza dello spagnolo, si è unita la stanchezza di Paquetà, poco brillante e incisivo nelle ultime due o tre partite. Per fortuna di Gattuso, il Calhanoglu entrato in campo a Verona è apparso tonico e lucido, fondamentale nella vittoria sul Chievo. Un giocatore, che in questa fase del campionato, sembra indispensabile, per freschezza e continuità, appare Castillejo, ma l’allenatore milanista non ha dubbi su chi schierare, a destra, in attacco tra i due spagnoli. Sempre Jesus piuttosto che Samu. Comunque, un applauso a questo Milan.

    Guardare la classifica, vederlo terzo, a più sette sulla quinta, in questo lunedì prima di Roma–Empoli, è una gioia per il cuore  e per la mente dei tifosi. Teniamoci stretto il Nocchiero calabrese, che spero possa contare su una rosa ancor più qualitativa nella prossima stagione. Sarà quella delle verità, quella della sua definitiva consacrazione, quella che deve spazzare via ogni dubbio sulle sue qualità. Io, di dubbi, già oggi, comunque non ne ho

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