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    Milanmania: Mihajlovic sfida i giocatori

    Milanmania: Mihajlovic sfida i giocatori

    Uno sfogo durissimo nel chiuso dello spogliatoio preceduto da quello a telecamere e microfoni accesi che ha già sollevato il dibattito a Milanello e dintorni. Sinisa Mihajlovic non ha usato mezze misure per commentare la prestazione della sua squadra contro il Mantova di giovedì pomeriggio, scagliandosi soprattutto contro i giocatori in cerca di rilancio dopo un avvio di stagione da comprimari. Diversi colleghi che seguono quotidianamente il Milan hanno già tastato il polso della situazione e l'impressione è che il pubblico attacco dell'allenatore non sia stato assorbito con totale serenità.

    L'AZZARDO DI SINISA - Mihajlovic non è rimasto soddisfatto (un eufemismo) dal mercato portato a termine dalla società, si aspettava ancora un paio di puntelli di qualità e personalità, in particolare in mezzo al campo, ma era convinto che col lavoro e il suo carisma fosse possibile risolvere molti dei problemi strutturali della rosa attuale. Così non è stato e, se le prime critiche molto dirette al termine delle partite contro Fiorentina ed Empoli erano stato digerite, il redde rationem post-Mantova ha sollevato i primi mugugni. La sincerità è sentimento nobile, ma anche nel calcio fatica ad essere apprezzata del tutto. A maggior ragione quando le critiche vanno a colpire giocatori esperti e che nel Milan giocano da anni come Abate, Alex, Poli, Montolivo e Cerci.

    TOCCA  ALLA SOCIETA' - La strategia del serbo è chiara, rompere certe abitudini che hanno contraddistinto gli ultimi anni, ossia la difesa a spada tratta dei giocatori fino all'ultimo, salvo poi arendersi all'evidenza (ricordate il botta e risposta Inzaghi-giocatori sul pullman a Udine?). Basta alibi, subito ultimatum: o siete con me e quindi mi seguite in toto oppure siete contro di me e allora le porte saranno semichiuse da subito. Una tattica rischiosa in una società e in uno spogliatoio molto delicati, che la società ha il dovere di stabilire se avallare o meno. Se ne sarà parlato del summit di Arcore di ieri e lo si farà di nuovo, qualora ce ne fosse bisogno. Prima di incorrere in un'altra stagione di sofferenze e insoddisfazioni in serie, è bene decidere se, come dovrebbe essere, mostrarsi compatti in difesa dell'allenatore o, con tutti i rischi del caso, ammettere immediatamente di aver sbagliato a puntare su un personaggio da sempre abituato a rompere gli schemi. Il derby della prossima settimana può già essere un bivio: aprire prospettive interessanti o aprire la prima crisi di stagione. 
     
     

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