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Milanmania: Mihajlovic lasciato solo
Mihajlovic si rassegni, in questo Milan è e sempre sarà un uomo solo. E nemmeno al comando. La ricerca spasmodica del modulo migliore per far coesistere l'"accozzaglia" di giocatori (con tanto di doppioni e triploni, in alcuni casi) messigli a disposizione in estate ha portato al definitivo 4-4-2 che nelle ultime settimane ha portato ad un miglioramento complessivo del modo di stare in campo della squadra e anche sul piano dei risultati. Ragion per cui era abbastanza legittimo attendersi che la società rispondesse nel mercato appena andato in archivio a queste indicazioni di natura tattica con acquisti mirati e funzionali. In primis, un esterno destro di ruolo (per esempio El Ghazi) che avesse caratteristiche più simili a Bonaventura piuttosto che all'adattato Honda e che non mettesse Mihajlovic nelle condizioni di inventarsi soluzioni alternative in caso di assenza dell'uno o dell'altro. Invece, sono partiti due esterni classici come Suso e Cerci ed è arrivato l'anarchico Boateng, ancora lontano da una forma fisica accettabile per poter essere testato in quella posizione (nella partita contro l'Alessandria il risultato dell'esperimento è stato pessimo).
POCA QUALITA' IN MEDIANA - In mezzo al campo sarebbe servito un rinforzo di qualità, un giocatore in grado di aggiungere qualcosa sotto il profilo tecnico ai vari Montolivo, Bertolacci e Kucka. E' partito de Jong, Nocerino potrebbe farlo a breve e così il tecnico rossonero si ritrova con tre calciatori per due posti nel cuore della mediana e riserve piuttosto deludenti o sulle quali la fiducia è ai minimi storici, vedi alle voci Poli e Mauri. Dovrà essere bravo dunque Mihajlovic a gestire di volta in volta gli uomini a disposizione e schierare la coppia migliore a seconda delle caratteristiche dell'avversario: Montolivo sembra l'unico insostitubile, con Bertolacci come partner nelle partite in cui sarà preferito il possesso palla alla fisicità e al dinamismo (che ad oggi appaiono comunque imprescindibili) dati dal più roccioso Kucka.
LUIZ ADRIANO, CHE CAOS - Potrebbe cambiare nelle prossime settimane anche il volto dell'attacco, ma una costante resta anche dopo il mercato di gennaio. Affollato era il reparto offensivo e con una sola vera certezza (Bacca) prima e tale resta da oggi sino al termine della stagione. Luiz Adriano potrebbe presto fare le valigie per una destinazione esotica (Cina o Emirati Arabi, ma il condizionale è d'obbligo) perchè consentirebbe di mettere a bilancio una bella plusvalenza e semplificherebbe le scelte dell'allenatore, che al momento può contare su Bacca, Niang, il brasiliano, Boateng, Balotelli e Menez. Troppi per il solo campionato e ancora due partite di Coppa Italia, se tutto andrà come deve andare. Inoltre, ha destato più di una perplessità la gestione degli ultimi giorni di mercato, con Luiz Adriano prima venduto, poi riaccolto come un giocatore fondamentale (e schierato da titolare con l'Alessandria a puro scopo promozionale) e poi rimesso ai box in attesa di offerte. Ha rischiato di fare le spese di questo totale stato confusionale Niang, uno dei fedelissimi di Mihajlovic, salvo scontrarsi col veto del giocatore. Una finestra di mercato rivelatasi del tutto inutile, dunque, e che lascia il tecnico serbo nelle stesse condizioni di quando si è aperta: provare a mettere le toppe sulle tante falle lasciate in eredità da una società con poche idee e peraltro poco chiare. E con la consapevolezza che, anche il caso di miracolo (leggasi terzo posto finale), lo scarso gradimento di Berlusconi nei suoi confronti porterà ad una naturale separazione a fine campionato.
@AndreaDista83
POCA QUALITA' IN MEDIANA - In mezzo al campo sarebbe servito un rinforzo di qualità, un giocatore in grado di aggiungere qualcosa sotto il profilo tecnico ai vari Montolivo, Bertolacci e Kucka. E' partito de Jong, Nocerino potrebbe farlo a breve e così il tecnico rossonero si ritrova con tre calciatori per due posti nel cuore della mediana e riserve piuttosto deludenti o sulle quali la fiducia è ai minimi storici, vedi alle voci Poli e Mauri. Dovrà essere bravo dunque Mihajlovic a gestire di volta in volta gli uomini a disposizione e schierare la coppia migliore a seconda delle caratteristiche dell'avversario: Montolivo sembra l'unico insostitubile, con Bertolacci come partner nelle partite in cui sarà preferito il possesso palla alla fisicità e al dinamismo (che ad oggi appaiono comunque imprescindibili) dati dal più roccioso Kucka.
LUIZ ADRIANO, CHE CAOS - Potrebbe cambiare nelle prossime settimane anche il volto dell'attacco, ma una costante resta anche dopo il mercato di gennaio. Affollato era il reparto offensivo e con una sola vera certezza (Bacca) prima e tale resta da oggi sino al termine della stagione. Luiz Adriano potrebbe presto fare le valigie per una destinazione esotica (Cina o Emirati Arabi, ma il condizionale è d'obbligo) perchè consentirebbe di mettere a bilancio una bella plusvalenza e semplificherebbe le scelte dell'allenatore, che al momento può contare su Bacca, Niang, il brasiliano, Boateng, Balotelli e Menez. Troppi per il solo campionato e ancora due partite di Coppa Italia, se tutto andrà come deve andare. Inoltre, ha destato più di una perplessità la gestione degli ultimi giorni di mercato, con Luiz Adriano prima venduto, poi riaccolto come un giocatore fondamentale (e schierato da titolare con l'Alessandria a puro scopo promozionale) e poi rimesso ai box in attesa di offerte. Ha rischiato di fare le spese di questo totale stato confusionale Niang, uno dei fedelissimi di Mihajlovic, salvo scontrarsi col veto del giocatore. Una finestra di mercato rivelatasi del tutto inutile, dunque, e che lascia il tecnico serbo nelle stesse condizioni di quando si è aperta: provare a mettere le toppe sulle tante falle lasciate in eredità da una società con poche idee e peraltro poco chiare. E con la consapevolezza che, anche il caso di miracolo (leggasi terzo posto finale), lo scarso gradimento di Berlusconi nei suoi confronti porterà ad una naturale separazione a fine campionato.
@AndreaDista83