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    Milanmania: ma Pioli non doveva finire al secondo anno? Del resto anche Ancelotti era un 'perdente'...

    Milanmania: ma Pioli non doveva finire al secondo anno? Del resto anche Ancelotti era un 'perdente'...

    • Carlo Pellegatti
    Squadra solida, squadra matura. Sembrano gli aggettivi giusti dopo la prestazione vittoriosa di mercoledì. Milan maturo e solido, ma soprattutto normale. Normale essere al vertice della classifica come sempre, salvo eccezioni legate a particolari momenti storici, negli ultimi settanta anni. Sono state invece angosciose e amare le stagioni che vedevano il Milan fuori dai giochi già a fine settembre. Le caldarroste non erano ancora in vendita che la squadra era già arrancante a metà classifica.

    Proprietà, società e staff tecnico stanno lavorando con strategie precise, con obbiettivi chiari e ambiziosi. I prossimi impegni saranno importanti per il campionato, Spezia, e fondamentali per l’Europa, Atletico Madrid.

    Previsto intanto il recupero di Giroud, per la panchina sabato e probabile titolare in Coppa. Proprio questo il punto fondamentale. La catena di infortuni deve spezzarsi presto perché, già nella scorsa stagione, quando l’Inter salutava la compagnia, Stefano Pioli aveva poco da opporre a causa di una rosa falcidiata dagli infortuni. Spesso  nel medesimo reparto.

    In questo senso, anche l’incipit di questo campionato non è stato dei più favorevoli, nonostante i quarantacinque giorni di preparazione. Per fortuna, o meglio grazie al buon lavoro in fase di mercato, il tecnico può contare su ricambi funzionali e efficaci.

    La partita contro il Venezia però ha confermato ovviamente che la resa sia ancora ben differente con i titolari in campo. La lotta di annuncia avvincente, ma l’ambiente rossonero può contare su una proprietà razionale, su dirigenti appassionati e preparati e su un tecnico apprezzato, rispettato e stimato da ogni settore della società’.

    Finalmente  sono un lontano ricordo le leggende sulle sue difficoltà nel secondo anno della conduzione di una squadra. Il mondo del calcio è sempre stato ricco di queste facezie. Tutti ricordano, per esempio, che Ancelotti, al suo arrivo al Milan, aveva la fama di un allenatore perdente!!!

    Dopo Giroud , toccherà a Kjaer, Messias, Calabria, e dopo la sosta Baka e Krunic. Per Ibra ogni giorno può essere quello giusto. Dipende dalla infiammazione al tendine di Achille. Intanto la fotografia iconica  di questo  meraviglioso gruppo di Stefano Pioli è l’esultanza ,in tribuna, proprio degli infortunati dopo il gol di Diaz. Una immagine forte, emozionante, splendida! Il simbolo del grande Milan di oggi!

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