Milanmania: le sconcertanti farneticazioni di Berlusconi su Galliani
Resta al momento il problema non indifferente di capire chi arriva e quali sono le sue intenzioni. Le voci si rincorrono tra autorizzazioni del Governo cinese che tardano e le dichiarazioni fuorvianti di Silvio Berlusconi, ricandidato presidente sia pure onorario ma, a sua volontà più ancora che a suo dire, ancora influente e potenziario. Ponendo l'ulteriore clausola della conferma di Adriano Galliani che, dati i rapporti ormai meno che formali tra i due, suona più come una via di fuga dalla corresponsione dell'esosa indennità di fine rapporto la quale ovviamente non ricalcherà affatto i parametri di un convenzionale TFR. Una condizione che stride enormemente con le speranze di un cambio, possibilmente un miglioramento, anch'esso epocale.
La farneticazioni dall'amaro retrogusto senile del presidente in carica lasciano sconcertati analisti e tifosi. I primi, ormai è appurato, non sanno nulla della cordata cinese e noi con loro. Non sanno niente Lippi e Cannavaro che laggiù vivono e prosperano da tempo, il secondo avrebbe addirittura uno dei compratori del Milan in casa (il proprietario del cub che allena). Nessuno sa niente di niente, bisogna tener buoni i comunicati stampa Fininvest. E tener buono l'umore dei figli di papà, i quali nonostante le turbe ossessive (da non confondere con quelle affettive) del genitore, non vedono l'ora di disfarsi della baracca pallonara e realizzare quattrini di cui il Gruppo ha più che mai bisogno dopo i naufragi del lodo Mondadori, di Vivendi e degli alimenti di Veronica Lario. Il tutto, il closing, possibilmente prima che anche solo per sbaglio Francesca Pascale dovesse restare incinta.