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    Milanmania: le punte non segnano, Suso 'il colpevole'

    Milanmania: le punte non segnano, Suso 'il colpevole'

    • Carlo Pellegatti
    Quanto si è parlato dell’importanza, per il giovane gruppo del Milan, dell’arrivo di Zlatan Ibrahimovic, soprattutto sotto l’aspetto ambientale, psicologico, motivazionale. Si è invece colpevolmente trascurato quanto sarebbe fondamentale anche a livello tecnico, tattico, sia per la crescita di Piatek e Leao, sia per le variabili che Stefano Pioli potrebbe apporre agli schemi offensivi rossoneri. Partiamo da una dato incontrovertibile. Gli ultimi attaccanti centrali del Milan hanno mantenuto le promesse, all’inizio della loro esperienza milanista, per poi naufragare desolatamente, con il passare dei mesi, a causa di un rendimento totalmente negativo. Ricordiamo Bacca, Luiz Adriano, Kalinic, Higuain e ora Piatek. Questi centravanti sono uniti da un fil-rouge, che si chiama Suso. Il numero 8 spagnolo rimane uno dei giocatori di maggior caratura della rosa rossonera, per gli spunti che regala durante il match, per i tiri spesso i più pericolosi indirizzati verso le porte avversarie, per i cross affilati che dovrebbero essere una dolce manna proprio per le teste dei bomber rossoneri. Purtroppo non è così! Le sue pur evidenti caratteristiche tecniche non sembrano favorire il movimento delle punte, che troviamo spesso, sui suoi appoggi a volte non immediati, o troppo vicini al palo o troppo lontani dalla linea di porta. 

    Perché allora Stefano Pioli non sposta Suso a sinistra, soprattutto se si concretizzasse l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic? Il tecnico milanista potrebbe così rivoluzionare una manovra che da anni poggia su un assioma :la presenza di Suso sulla fascia destra, per permettergli il tiro a giro, sul secondo palo. Con il risultato di una azione facilmente leggibile da parte delle difese avversarie. Lo spagnolo vedrebbe magari limitate le sue conclusioni, ma sarebbe il trampolino ideale per le conclusioni dell’attaccante svedese, sempre che questi venga servito con un passaggio immediato, per coglierlo puntuale alla conclusione rasoterra o aerea. Dopo uno, due o tre scatti verso il portiere, senza il rapido assist di un compagno o dello stesso Suso, non abbiamo dubbi che Zlatan voglia e pretenda uno sbocco della manovra più consono alle sue esigenze. 

    Si  potrebbe così chiudere l’era dei giocatori di fascia dai piedi invertiti, che ha terribilmente limitato le qualità degli ultimi bomber milanisti. Abbiamo parlato di variabili alla manovra offensiva, che potrebbero essere sfruttate da Pioli. Un’altra soluzione potrebbe vedere Piatek, ma soprattutto Leao girare intorno al campione svedese, splendido come terminale uomo, ma anche intelligente e generoso nel liberare i compagni al tiro, in un Milan con uno schema che vedrebbe Calhanoglu o Bonaventura oscillare e ispirare le due punte. La domanda però, dopo queste…dotte disamine tecnico-tattiche, è un’altra: arriverà il campione svedese? I tifosi sono in fibrillazione, sfiniti dalla lunga attesa. Per consolarli, io ricordo loro un aforisma di Tony Curtis: “Non importa quanto si aspetta, ma chi si aspetta!!”.

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