Calciomercato.com

  • Getty Images
    Milanmania: i soldi allontanano Kakà dal Milan. Alla faccia di questa foto...

    Milanmania: i soldi allontanano Kakà dal Milan. Alla faccia di questa foto...

    Hanno lasciato l'amaro in bocca ai tifosi rossoneri le parole rilasciate da Kakà nell'intervista di ieri al Corriere della Sera. Il campione brasiliano ha lasciato intendere che la sua permanenza al Milan fino alla naturale scadenza del contratto (giugno 2015) è tutt'altro che certa e che sullo sfondo prende sempre più concretezza l'ipotesi di chiudere la carriera nell'MLS statunitense. Nonostante le smentite di rito, il problema è di natura prettamente economica, perchè il numero 22 non accetta di buon grado la riduzione automatica del 20% del suo ingaggio a causa della sicura assenza del club dalla prossima edizione della Champions League.

    E LA GRATITUDINE? - Una misura che si rende necessaria per far fronte ad una mancanza di introiti importante per la società in un periodo storico difficile per anche per una squadra ricca come il Milan e che andrà a toccare tutti i giocatori con stipendi al limite del tetto fissato da Galliani: oltre a Kakà, dovranno fare un piccolo sacrificio i vari Robinho (che già ha accettato di allungare il suo contratto fino a giugno 2016 spalmandosi l'ingaggio di 4 milioni netti), Mexes, Balotelli, Montolivo e De Jong. In particolare, Kakà ha espresso il proprio malcontento per essere costretto a passare dagli attuali 4 milioni a 3,2, una cifra comunque di tutto rispetto per un giocatore al quale il Milan ha manifesato in modo tangibile la propria fiducia nonostante quattro stagioni da incubo al Real Madrid.

    C'ERANO UNA VOLTA LE BANDIERE - Fa specie che, in un calcio in cui sono sempre di più i soldi a fare da padroni lasciando pochissimo spazio per i sentimenti, anche uno dei campioni più amati dalla gente e capace di riscuotere simpatie anche presso le tifoserie avversarie sia diventato schiavo del meccanismo. E' comodo giurare amore eterno alla squadra che ti ha aiutato a diventare il più grande di tutti tra il 2002 e il 2007 e che ti è venuto in soccorso un'altra quando la tua carriera volgeva tristemente al termine, salvo poi voltarle le spalle per 800.000 miseri euro in meno in busta paga. No, da Kakà tutto ci saremmo aspettati, ma soltanto il sospetto che la storia del Bambino d'oro con i colori rossoneri possa interrompersi di nuovo (stavolta per sempre) per una questione di vile denaro fa tristezza. Quanto sono lontani i tempi dei Baresi e dei Maldini, campioni autentici che hanno sposato una fede nella buona e nella cattiva sorte, senza porre ultimatum di alcun tipo. Una brutta storia questa, in cui ci perde il solo Kakà e chi crede ancora in un calcio fatto di sentimenti autentici.

    Altre Notizie