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Milanmania: i closing di Fininvest sono miraggi. Ecco cosa deve fare Montella
C'è abbondanza di terzini, a destra in particolare dove alle spalle di Abate e il rigenerato De Sciglio scalpita Calabria. A sinistra il solo Antonelli con Carneade Vangioni del quale sappiamo tutti poco o nulla. Va fatto un lavoro capillare su De Sciglio, sulla crescita delle sue sicurezze e dell'autostima. Dunque, sulla forgiatura della personalità. Il talento e il patrimonio vanno coltivati. Così come quello di Romagnoli, la maturazione del quale è purtroppo legata al compagno che giocherà al suo fianco: sarebbe stata più rapida e completa avendo vicino maestri dell'Epopea, con Zapata e Paletta la strada sarà molo più impervia purtroppo.
A centrocampo sono due gli uomini sui quali concentrare le attenzioni responsabilizzandoli e perfezionando al più presto una condizione fisica molto precaria nell'ultimo girone di ritorno: Montolivo e Bonaventura. Il primo deve semplicemente tirare fuori gli attributi una volta per tutte, operazione che a Montella non può riuscire né manualmente né psicologicamente se il capitano continuerà a restare defilato nello spogliatoio. Al secondo probabilmente potrebbe bastare semplicemente giocare nel ruolo dove meglio rende e lì lasciarlo.
L'impegno più arduo è quello su Bertolacci e Niang, scoprendo se sono due realtà in prospettiva soltanto a livello del Genoa o se possono realmente fare il salto con una maglia così importante. Un travaso di particelle cerebrali funzionerebbe allo scopo: al trequartista un po' dell'incoscienza del francese e all'attaccante un po' della serietà del compagno.
Su Honda e sull'ultimo Luiz Adriano invece non c'è da perdere tempo: valutare le offerte scegliendo la migliore.
